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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2016
Anno edizione: 2013
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Attese disattese Ho scoperto quasi per caso questo libro e, leggendone la sinossi, ne ero rimasto molto incuriosito. Immaginatevi un uomo semplice (paragonato con blasfemia e un artificioso gioco commerciale all'uomo "senza qualità") che ottiene il dono della Conoscenza, con la C maiuscola. Può sapere tutto, su passato, presente e futuro. Gli basta porre a se stesso una domanda e otterrà la risposta. Però Aleksandr Bezukladnikov non vuole sfruttare questo potere, lui vorrebbe solo vivere una vita tranquilla... Aspetti che hanno reso il libro indigesto: - La scelta del Punto di Vista. È narrato in prima persona da un amico esterno ad Alex (Igor) che racconta ciò che Alex gli ha a sua volta raccontato della sua avventura. Ma siccome Alex SA TUTTO, diventa una prima persona onnisciente che crea confusione, anche a causa del linguaggio. - La forma lessicale. Non credevo di poter dire una cosa del genere: il linguaggio è eccessivamente ricercato ed estetico. Per un buon 80% del libro si hanno frasi su frasi (anche di importanza pari a 0) imbellettate da sintagmi astrusi, complessi, inutilmente complessi. Inoltre, non contento del grado di difficoltà, l'autore usa anche svariati sinonimi per non ripetere i nomi dei personaggi aggiungendo confusione al casino. L' humor inglese in questo minestrone l'ho percepito come un ulteriore fastidio. - Errori sul "potere". Aleksandr, per poter sapere qualcosa, deve porsi una domanda. E in alcuni punti del romanzo, non c'è il tempo materiale per porsela. Il racconto fatto a Igor ha dei punti irrealistici. Se dovessi credere a quel racconto, il protagonista dovrebbe stare 16 ore su 24 a porsi domande (molte, tra l'altro, inutili per lui che sta vivendo come fuggitivo). Inoltre certi aspetti che andrebbero analizzati, vengono sorvolati con "paraculate". Avrei voluto dare una mezza stellina in più per la scelta coraggiosa di questa struttura narrativa ma il finale, con un colpo di scena che non regge mi ha fatto desistere.
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