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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2017
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Tesi centrale del libro è che la morte rappresenta un evento naturale dell'esistenza e il passaggio alla beatitudine della vita eterna. Nella prima parte l'Autore ha buon gioco nel denunciare l'occultamento moderno della morte così come la sua demonizzazione in visioni clericali dominate dalla denigrazione della realtà corporea. Quello che non persuade è l'interpretazione teologica della morte, attraverso una neutralizzazione del nesso tra morte e peccato. La Buona Novella di Gesù non elimina affatto elementi centrali del Depositum Fidei cristiano come il peccato originale e la redenzione operata dal sacrificio della croce. La Resurrezione e la Vita Eterna annunciate da Cristo sono la sconfitta della morte da Lui accettata e sofferta quale Agnello Pasquale. Ma , appunto, l'Autore di dimostra teologo "eretico" nel senso preciso che "sceglie" del messaggio biblico ciò che si adatta ad una visione gnostica e modernista della Traditio. Mi limito solo ad una perla: la theologia crucis paolina è liquidata facendo appello all'origine farisaica dell'Apostolo delle Genti! Così l'Autore è certamente un" teologo" nel senso letterale e generico che "parla di Dio", ma non presenta certo nella sua integrità (è appunto "eretico" nel senso sopra precisato) il Depositum Fidei, come ci si aspetterebbe da chi si qualifica teologo e sacerdote cattolico.
Questo libro mi ha un po' deluso: Maggi lo si legge sempre con piacere, ma questa volta non ho ben capito la costruzione del libro, l'ho trovato un po' troppo slegato.
Ottimo libro. Se cercate un libro avvincente e autobiografico, indirizzatevi sul suo "Chi non muore si rivede", ma se volete una disanima attenta e documentata sul tema della morte dal punto di vista cristiano, allora questo è il libro giusto. Nel testo, ricco di citazioni e spunti biblici, l'autore mostra con rigore e chiarezza un concetto di 'morte' che, secondo l'essenza del Cristianesimo, non è nè da temere, nè un'espiazione, né un'offerta, nè un sacrificio. Come l'autore ripete spesso, la morte è una "sorella" da attendere con gioia perché per il vero credente quella che muore è solo la vita biologica, mentre quella spirituale si potenzia. Maggi chiarisce anche come rapportarsi cristianamente alla morte di un proprio caro e come rapportarsi ai parenti del defunto, in modo da saper affrontare al meglio questo inevitabile momento umano.
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