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Uno di quei libri che vanno letti assolutamente. Così intenso, crudo .. reale. Mi auguro sempre in un 3o capitolo.. ricordo ancora quanto mi colpì la copertina in libreria .. in un lunedì piovoso in quel della Feltrinelli di Mestre (VE) .. era appena stato messo sopra ai scaffali. Appena letta la trama, Dissi subito: “è mio!” Merita davvero.
A ogni sguardo nostro, a ogni cicatrice che nessuno avrebbe mai capito. A ogni volta che lui è stato luce dentro al buio. A volte, di fronte a storie come questa, si fa fatica anche a trovare le parole, a catturare un respiro per trattenerlo. Ed io non ci credevo. Pensavo: "come è possibile che un romanzo diventa indimenticabile per tutti?" Tutto il buio dei miei giorni lo è. Perchè ti tocca l'animo, senza permesso, ti scorre nelle vene e prima che tu te ne accorga, sei già arrivata alla fine del viaggio. Una corsa che Camille non può sostenere, poiché rimane vittima di un brutto incidente stradale, di fronte ad uno dei luoghi simbolo della sua vita, quello che la rimette insieme ogni volta che i suoi pezzi si frantumano: lo stadio. Teschio vive di quella verità, ma vive anche degli occhi di Camille, che studia pazientemente, attentamente ma tacito, tutte le volte che lei si unisce al coro della curva, la sua famiglia, la sua realtà, il suo senso di protezione da una vita che ha lasciato solo cicatrici. Ma a cosa servono le cicatrici, se non a ricordarci che siamo vivi, siamo qui e più felici che mai? Le anime buone sono sempre destinate ad incontrarsi, a fondersi, a mischiarsi, pelle contro pelle. Sono in grado di sopravvivere a quella oscurità che mina la loro luce, la loro energia, un macigno dal quale Teschio non può sganciarsi. Può fare solo di meglio, per lui, per Camille e per quanti hanno creduto in questa storia. La cornice dello stadio è un caos, la curva una baraonda che unisce e mette in discussione tutti gli occhi giudicanti di chi ne sta al di fuori, di chi guarda con disprezzo un ambiente che, se evita la violenza, può dare sostegno, a volte persino salvare e dare un nuovo fine. Una bolgia che anche io da amante del calcio ho sempre osservato da lontano. Ora che ho conosciuto la scrittura di Silvia, sarà assurdo pensare di non recuperare tutti gli altri suoi libri. Voi avete letto la vita di Teschio e Camille?
Letto l’anno scorso, mi è piaciuto!
Recensioni
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