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Trattato di chimica applicata alle arti…
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Descrizione


Otto volumi di cm. 21, pp. 4.000 ca. complessive. Con 147 tavole incise e ripiegate fuori testo. Solida legatura coeva in mezza pelle verde, dorsi lisci con titoli e filetti in oro. Esemplare genuino ed in ottimo stato di conservazione. Edizione originale della traduzione italiana di questo celebre testo stilato da uno dei protagonisti della ricerca chimica ottocentesca. Jean-Baptiste-André Dumas (Alès 1800 - Cannes 1884) fu professore alla Sorbona (1832) e all'École Polytechnique (1835), segretario perpetuo dell'Académie des Sciences ed infine accademico di Francia. Le sue ricerche sulla densità dei vapori lo portarono a formulare (1826) un principio analogo a quello di Avogadro, dal quale dedusse il primo metodo sperimentale per la determinazione dei pesi molecolari; sempre nel 1826 propose l'uso delle equazioni chimiche per la rappresentazione delle reazioni. Determinò (1857) i pesi di combinazione di molti elementi; particolarmente importante per la successiva determinazione dei pesi atomici fu il valore esatto del peso di combinazione del carbonio nell'anidride carbonica. Contribuì inoltre ai primi tentativi di classificazione degli elementi. In chimica organica, seguace inizialmente della teoria dei radicali di J. J. Berzelius, insieme con E.-M. Peligot individuò il radicale metile e quello cinnamico; nel 1834, la scoperta che il cloro era in grado di sostituire l'idrogeno in un composto lo portò a proporre (assieme a A.-L. Laurent), in contrasto con la teoria dualistica di Berzelius, la teoria della sostituzione (da lui chiamata metalepsia), secondo la quale un atomo può sostituire un altro in un composto senza modificare sostanzialmente le sue proprietà chimiche, le quali dipendono perciò più dalla disposizione degli atomi che dalla loro natura; tale teoria ebbe un'enorme influenza per la successiva affermazione della teoria della struttura. Successivamente estese le sue idee proponendo una teoria (1840) dei "tipi" chimici (poi ripresa e ampliata da C.-F. Gerhardt) nella quale erano individuati quei composti tipo che rimangono immutati nel corso delle reazioni organiche non demolitive. Individuò (1833) un metodo per la determinazione dell'azoto organico, isolò l'antracene e determinò la formula bruta della canfora e di molti altri olî essenziali; descrisse inoltre (1843) una delle prime serie omologhe della chimica organica (quella degli acidi carbossilici, dal formico al margarico). Curò la prima edizione delle opere di A.-L. Lavoisier. L'opera da noi proposta è la sua principale produzione scientifica.
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1829
  • Prodotto usato
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2568912547603
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