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Anno edizione: 2023
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Nel suo " Essai sur l'extériorité", Lévinas accusa la filosofia occidentale di essere un'ontologia della guerra, intrinsecamente polemica ed identitaria, perché ha focalizzato la sua attenzione sull'essere che si è imposto come totalità, cercando in tutti i modi di escludere l'alterità,ovvero riducendo l'altro al medesimo. La critica decostruttiva che il filosofo muove alla cultura occidentale ha un significato storico-politico, oltreché ontologico, perché la guerra è strettamente correlata al concetto di totalità che domina il paradigma socio-culturale dell'occidente che, infatti, tende a considerala, non solo come uno strumento risolutivo del confronto politico, ma come presupposto sul quale fondare il concetto stesso di politico,riducendolo da sempre ad una sua messa in pratica, ovvero all'arte di prevedere e vincere a tutti i costi una guerra, che trasforma gli individui in portatori di forze che li comandano a loro insaputa, facendosi beffa dell'etica. In questo disegno totalizzante, persino l'idea di pace è fondata sulla guerra, perché considerata come il prodotto di una guerra risolutiva, come un armistizio dove la guerra è sempre in agguato.Questo pensiero totalizzante rappresenta una minaccia per il destino dei singoli che rischiano di essere inglobati in un progetto più grande di loro, non a caso il suo corrispettivo storico è stato più volte il totalitarismo. Lévinas ci sfida a mettere in discussione questo pensiero, a considerare come "filosofia prima" non più "l'egologia", ma l'etica, intesa come incessante ricerca dell'Altro e, quindi, come messa in questione del Medesimo. L'etica precede l'ontologia, per il filosofo francese, perché è solo l'incontro con altri che rende possibile intravedere uno spiraglio nel chiuso della totalità: il volto dell'altro, infatti, nella cui nudità vulnerabile, ma irriducibile ad ogni tentativo di appropriazione egoistica dell'io, risplende la traccia dell'infinito, ci colloca immediatamente in una relazione etica.
Insieme a "Quattro letture talmudiche", un Capolavoro levinassiano!
Un'opera che può contribuire a cambiare la qualità della vita. Stupendo. Va letto varie volte lasciandosi interrogare dall'Autore. Un consiglio: come tutte le opere filosofiche è bene avere sotto mano l'originale. 5/5
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