Negli Stati Uniti ci sono sempre stati molti ideali e dischi basati su sogni condivisi in grado di esprimere in chiave musicale l’insopprimibile desiderio di libertà proprio del popolo americano. Uno di questi venne presentato dal frontman Lowell George e dalla sua superba band Little Feat, un album che gli addetti ai lavori esaltarono come «la simbiosi ideale tra un folklore anarchico dagli echi primitivi e un rock decisamente più raffinato» (Rocklexikon). L’alto livello artistico che i componenti dei Little Feat mantengono in entrambi i lati di questo album trova piena espressione già nel brano iniziale “Hi Roller”, un brano dal vigoroso stile funky. Il brano diviso in diverse parti che dà il titolo all’album, Time Loves a Hero”, si basa su un tempo più tranquillo, che viene però animato da un ritmo vivace e da percussioni molto sofisticate, elementi che si confermano tra le caratteristiche salienti di questo disco. I Little Feat strizzano l’occhio a diversi generi tradizionali, che portano l’ascoltatore a esibirsi in balli movimentati con “Old Folks Boogie”, e propongono un attraente mix di honky-tonk e blues, che viene impreziosito da vigorosi assoli di chitarra. Analogamente a quanto avviene nei puzzle, le figurazioni ritmiche appaiono e scompaiono sullo sfondo di questo pregevole rock dai tratti molto originali (“Red Streamliner” e “Keepin’ Up with the Joneses”). In ogni caso, in questo disco non mancano nemmeno la semplicità e la dolcezza: infatti, il messaggio contenuto in “Missin’ You” non ha bisogno di nient’altro che gli accordi di una chitarra acustica e delle voci su un sound che ricorda inconfondibilmente il sud degli States.Questa straordinaria riproposizione della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico, dal master alla testina di incisione. Per finire, va sottolineato il fatto che l’etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d’autore, un fatto per nulla scontato al giorno d’oggi.
Registrazione effettuata tra il 1976 e il 1977 presso i Sunset Sound Studios, i Warner Bros Studios e i Western Recorders di Hollywood, California, e il Record Plant di Sausalito, California, dall’ingegnere del suono Donn Landee e dal producer Ted Templeman.
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