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Ho trovato l'intero libro un po' troppo forzato, senza colpi di scena e suspense. L'eroe, che a mio avviso eroe non è, si ritrova direttamente catapultato in un'avventura, dove in realtà il segreto che doveva essere scoperto era già di dominio di molti, e dove il caso viene risolto grazie a delle semplici sensazioni ed azioni mistiche (che mi hanno lasciato un po' perplesso)
Dante è «lo mio maestro e ‘l mio autore»: di lui amo la straordinaria capacità visionaria, la certezza di un mondo migliore possibile, la dignità nella sventura. Elementi tutti che ho ritrovato nelle Terzine perdute di Dante di Bianca Garavelli, apprezzata dantista che in questo romanzo - scritto in una prosa elegante e scorrevole - dà prova di saper costruire un intreccio coinvolgente, giocato su due piani temporali: il Trecento e la città rifugio di Parigi del grande fiorentino, che grazie alla poesia può letteralmente salvare il mondo, e il qui e ora di Riccardo, filologo per passione, insegnante per necessità. Tempi, luoghi, vicende che corrono paralleli per poi acquistare forza e significato gli uni dagli altri, fino al finale che, in crescendo emozionante, rende ragione della luce non scontata del Paradiso .
Dante è «lo mio maestro e ‘l mio autore»: di lui amo la straordinaria capacità visionaria, la certezza di un mondo migliore possibile, la dignità nella sventura. Elementi tutti che ho ritrovato nelle Terzine perdute di Dante di Bianca Garavelli, apprezzata dantista che in questo romanzo - scritto in una prosa elegante e scorrevole - dà prova di saper costruire un intreccio coinvolgente, giocato su due piani temporali: il Trecento e la città rifugio di Parigi del grande fiorentino, che grazie alla poesia può letteralmente salvare il mondo, e il qui e ora di Riccardo, filologo per passione, insegnante per necessità. Tempi, luoghi, vicende che corrono paralleli per poi acquistare forza e significato gli uni dagli altri, fino al finale che, in crescendo emozionante, rende ragione della luce non scontata del Paradiso .
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