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1972. Cronaca della spedizione al Manaslu, 8163 m. di ghiaccio e roccia nel Nepal settentrionale, da parte di una spedizione di alpinisti tirolesi di cui Messner faceva parte. Il viaggio di avvicinamento, l'attesa al campo base, la vittoriosa scalata in solitaria della inviolata parete S. Il compagno di Messner nell'ascesa, Franz Jäger, in ottime condizioni fisiche, aveva rinunciato con le parole "Ti aspetto in tenda e ti preparo il tè". Ma durante la discesa si scatena una terribile tempesta, che azzera la visibilità e rende quasi impossibile l'orientamento. Solo con una disperata forza di volontà Messner riesce a tornare al campo. Franz non c'è. Due alpinisti partono x cercarlo, la tempesta inghiotte anche loro, solo uno tornerà. Descrizione avvincente delle difficoltà tecniche durante la scalata, della lotta contro gli elementi, ma anche della preparazione e della vita al campo, solitamente narrate in modo noioso dagli alpinisti scrittori. Una storia soprattutto di profonda amicizia e solidarietà basate sulla stima e fiducia reciproca, una generosità che porterà alla tragedia nel tentativo di aiutare i compagni. Amicizia rara in montagna, dove l'ambizione e il desiderio di primeggiare portano spesso a polemiche e rivalità, a volte fino all'indifferenza x la sorte altrui. Nell'ultima parte di una vita dedicata alla montagna, il più grande alpinista dell'era moderna, primo a scalare tutti i 14 8000, ci racconta le sue imprese in un'epoca senza telefoni satellitari e GPS, priva di quei materiali tecnici e indumenti termici oggi alla portata di qualsiasi escursionista. E rivolge anche la sua attenzione alle popolazioni delle montagne, ai portatori e agli sherpa, spesso trascurati dagli occidentali, senza cui le spedizioni himalayane sarebbero impossibili.
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