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1939. L’Italia si prepara a vivere l’ultimo Natale di pace, ma un omicidio squassa il ventre della città.
Quanta solitudine che c’è. In Europa la guerra è cominciata, eppure da noi qualcuno si illude ancora che sia possibile tenerla fuori della porta. E poi sta arrivando la più bella delle feste, quella dove si mangia, si beve, ci si abbraccia, quella in cui ci si scambiano doni con le persone care; non bisogna avere pensieri tristi. La solitudine, però, la solitudine vera, è difficile da scacciare. Puoi essere solo perfino se stai in mezzo alla gente, se hai una famiglia, degli amici. Soprattutto puoi essere solo se decidono che sei diverso, magari perché non sai parlare, o perché ami persone del tuo stesso sesso. O perché, dicono, sei di un’altra razza. Anche Erminia Cascetta era diversa, a modo suo. Aveva troppa voglia di vivere, perciò l’hanno uccisa. In questo tempo che accelera verso l’abisso, spetta al commissario Ricciardi e al brigadiere Maione scoprire chi è stato. La chiave di tutto, però, è sempre la solitudine. Che, a volte nemmeno lo sappiamo, ci siede accanto.
«Potessi parlarti, ti parlerei della solitudine del cuore. E della condanna che hai comminato, senza nessuna pietà, e senza avere idea di quello che stavi facendo. Potessi parlarti, ti direi che alla fine la colpa è tua. Ma non posso parlarti, giusto? No, non posso. Perché sei morta».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Bel libro, la storia è ambientata nel Natale del 1939, quindi già era scoppiata la seconda guerra mondiale e l’Italia era sempre più vicina ad entrarci , tematica che fa da sfondo al libro. Bel libro , non vedo l’ora di leggere il seguito,.. unica pecca il colpevole.. troppo scontato, ed è proprio per questo che non ci si sofferma e porta il lettore a cercare altrove
Piu che la solitudine ricciardi in questo libro va sulla banalità in primis con le ripetizioni che ormai sono un classico ripercorrendo tutte le storie dei suoi personaggi e poi con l’assassinio che questo volta x la semplicita ed appunto la banalità stenti a crederlo! X il resto disegna un regime fin troppo morbido soprattutto con lui e maione
Ho letto tutti i libri della serie " Commissario Ricciardi" e questo l'ho trovato fiacco e abbastanza banale. Sembra quasi che l'autore stia cercando di trovare una qualche fine, ma senza alcun esito. Confido nel prossimo capitolo.
Recensioni
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