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Anno edizione: 2005
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Sul finire del 1994 il quartetto britannico dei Bush si presenta al mondo così, con il potentissimo singolo Little things – che ha una certa parentela stretta con Smells like teen spirit, se vogliamo... - e il relativo album Sixteen stone. Un biglietto da visita non male, anzi: ben presto la band capitanata da Gavin Rossdale saprà dimostrarsi molto di più che una meteora inseritasi sulla coda del filone del grunge rock, e brillerà di luce propria conquistandosi un suo spazio all'interno degli scenari del rock alternativo. Qui il gruppo suona ancora abbastanza 'garage', vero, e l'impatto sonoro dell'album è alquanto ruvido, anche se non mancano le ballate come Comedown o Glycerine, secondo successo planetario per la band. Ma i brani che meglio rappresentano lo spirito furente dei Bush sono Machinhead (anch'esso pubblicato come singolo), Everything zen, Monkey, Bomb, Swim. Da apprezzare la chiusura punk goliardica con la brevissima X-girlfriend, in coda alla monumentale Alien.
Recensioni
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