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La storia di clessidra, scomparsa nel nulla, una sera come tante. Verrà accusato di omicidio il fidanzato della sorella di cui lei è innamorata. Ma la realtà è ben diversa da quella che appare. Particolare la dettagliata descrizione della psiche dei personaggi convolti nella storia
Mi è piaciuto molto più del precedente, bella la stori e i personaggi son tratteggiati bene con i loro risvolti psicologici. Consigliato
Ho amato quasi tutto di questo romanzo ma gli aspetti che mi hanno colpito di più sono stati la capacità dell'autrice di scavare nell'animo dei protagonisti (e non solo) e di riportare al lettore i loro sentimenti, le loro emozione vividamente e in modo profondo e senza filtri. Ho apprezzato altresì la scelta di narrare i fatti attraverso il punto di vista di vari personaggi, così da consentire una panoramica completa di come si sono svolti gli eventi e allo stesso tempo di come ciascuno di loro li ha vissuti, soprattutto a livello interiore, emotivo. Incredibilmente, per nessuno di loro ho provato sensazioni negative, neppure per Cressida o per il personaggio del "tenente" (personaggio assolutamente negativo, per me, ma credo uno dei più riusciti). In un modo o nell'altro, ho provato empatia per ciascuno di loro, chi più chi meno. Molte sono le tematiche toccate dalla Oates in questo suo romanzo. Di certo, quella che mi ha più colpita ed emotivamente coinvolta riguarda il tema della pena capitale e della vita dei condannati nel "braccio della morte". Reputo la parte del romanzo ad essa dedicata una delle meglio riuscite, sebbene forse, ai fini della trama, in effetti non fosse necessario dilungarsi così tanto. E, infatti, se proprio bisogna trovare qualche pecca in questo romanzo, devo riconoscere che la Oates a tratti è stata un po' troppo prolissa, o si è dedicata al racconto nel dettaglio di aspetti che al fine della trama in fondo non erano affatto essenziali (mi riferisco, per esempio, all'excursus sulla vita privata e professionale dell'investigatore). Cosa che però a me non ha pesato molto. Il finale mi ha lasciata un po' insoddisfatta. O meglio, non mi aspettavo che l'autrice decidesse di non raccontarci del primo incontro tra Cressida e Brett, in carcere, dopo il ritorno della ragazza, dopo tanti anni e dopo tutti ciò che era accaduto nella loro vite. Mi ha tenuta sulla spine fino alla fine e, invece, nulla. Di quell'incontro non sapremo mai niente.
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