Il titolo di questa raccolta fa riferimento alla parola latina satura: una pietanza riccamente farcita, la satura lanx, era composta dalle primizie più svariate e anticamente veniva offerta alle divinità. Letteralmente, satura indica infatti un "miscuglio", a tal punto che ha il nome di (lex) satura anche una proposta di legge comprendente diversi provvedimenti non collegati fra di loro. Da satura - che, come genere letterario, affonderebbe le sue radici nel IV-III secolo a.C. - discende il nome latino della satira, la cui fortuna, nel mondo latino e oltre, è attestata ancora nei secoli successivi in forme sempre più definite. In senso letterario, la satira latina è un componimento farsesco che risente dell'influsso etrusco e dell'anima dei fescennini, antichi carmi popolari, prevalentemente nuziali, di origine italica: i fescennini consistevano in rudimentali forme drammatiche che, in ambito agreste, prevedevano lo scambio di battute salaci e licenziose in onore di una divinità fallica. Una possibile etimologia della parola fescennini riguarda d'altronde il fascinum, che indica proprio il membro virile con funzione probabilmente apotropaica. Anche all'origine della satira si trovano, come nei fescennini, rappresentazioni drammatiche, in onore di Cerere, fatte di musica, canto, danza, recitazione: propriamente, un variegato "miscuglio" di generi. Se la satura è caratterizzata, alle sue origini, da grande varietà di temi, di motivi e di toni, in modo simile anche questa raccolta non può certo dirsi omogenea, in questo senso; presenta temi chiaramente attinenti alla fascinazione e al rapporto con divinità ctonie e con radicati archetipi; e manifesta tratti evidentemente drammatici. Ma di queste e di altre analogie ti accorgerai da te, inoltrandoti nella lettura.
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