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Le righe nere della vendetta
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righe nere della vendetta
Mantova 1585. Alla corte dei Gonzaga una torrida estate porta con sé aria di morte e di oscure superstizioni. Biagio dell'Orso, affascinante capitano di giustizia, viene svegliato a notte fonda: l'architetto Vannocci è stato assassinato nel suo studio; sul pavimento, in mezzo ai colori, il disegno di una pianta rigata col nero. Intanto, in città si aggirano le cappe nere dei domenicani: l'inquisitore Giulio Doffi sta aspettando il momento opportuno per condannare senza processo una giovane strega. Biagio dell'Orso, sebbene molto stimato a corte, non è ben visto dalla Santa Inquisizione. Non ama le prepotenze né i compromessi, ma la sua irruenza viene tenuta costantemente a freno da Marcello Donati, prudente consigliere ducale. La morte dell'architetto fa riaffiorare il passato del famoso pittore di corte Giulio Romano, portando il capitano ad indagare anche nella Firenze medicea e nella Venezia della sua amata Rosa. Cercare di salvare un'innocente dal rogo, invece, lo costringerà a scomode scelte.
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In commercio dal:
22 settembre 2020
Pagine:
288 p., Brossura
EAN:
9788885746312
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Alex
10 novembre 2023
CONSIGLIATO
Bel giallo storico, come sempre Tiziana Silvestrin sa mantenere il lettore con il fiato sospese fino alla fine.
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@bloggingwithmissb
31 marzo 2022
Ritorniamo nella splendida città di Mantova sul finire del 1500 e siamo ancora una volta in compagnia del Capitano di Giustizia della città dei Gonzaga Biagio dell’Orso. Il capitano si ritrova nuovamente alle prese con un’indagine questa volta piuttosto misteriosa ed intrigante: la morte di Oreste Vannocci, prefetto delle fabbriche ,architetto alla corte dei Gonzaga. Il corpo viene trovato nel suo studio, vicino ad una pergamena vergata da linee nere . Il decesso appare sin da subito sospetto, il capitano chiede aiuto al fedele amico speziale è appare cosi evidente che la morte sia avvenuta per avvelenamento grazie ad una sostanza mortale probabilmente assorbita tramite il tessuto della camicia…. Sulla pergamena ritrovata vicino al corpo è visibile la pianta di un edificio di forma circolare e dall’architettura insolita. Lo stesso edificio che Dell’Orso riconosce in un dipinto di Casa Gonzaga. Il ritratto di Giulio Romano, architetto e pittore di grande fama, allievo di Raffaello e incaricato cinquant’anni prima da Federico Gonzaga della ristrutturazione di Palazzo Tè. Tiziana Silvestrin ci regala una lettura intrigante in sospeso tra arte, stregoneria e nell’affascinante mondo dei veleni, tanto in voga in quel periodo , in fondo Mantova è la citta dello speziale citato da Shakespere che consegnerà la pozione al giovane Romeo! Incantenvole e seducente Mantova e la sua storia ci portano lontano nel tempo, in una lettura coinvolgente e trascinante
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Renzo Montagnoli
08 luglio 2015
Oreste Vannucci, il prefetto delle fabbriche dei Gonzaga, viene rinvenuto morto nel suo appartamento senza segni apparenti di violenza. Si scoprirà ben presto che è stato assassinato per mezzo di una camicia intrisa di un potente veleno; le indagini, per scoprire il movente e l'omicida, .sono avviate dal capitano di giustizia Biagio dell'Orso, un uomo tenace e mai domo. Inizia così il giallo storico scritto da Tiziana Silvestrin, una narratrice mantovana, appassionata di storia e in particolare di quella dei Gonzaga. Fra colpi di scena, tra personaggi esistiti realmente e con una storia parallela che vede protagonisti contrapposti Lucilla, una bella ragazza con vocazione da medico e il domenicano Giulio Doffi, capo della locale Santa Inquisizione. si sviluppa una trama quanto mai avvincente, capace di tenere il lettore con il fiato sospeso dall'inizio alla fine. Lo stile non ridondante, ma nemmeno scarno e che definirei sobrio, l'esatta descrizione dei protagonisti, sia quelli esistiti veramente, sia quelli di fantasia, l'atmosfera di tensione sono innegabili qualità di questo romanzo. Si tratta di un'opera di eccellente qualità, come non se ne trovano tante in giro: ho inoltre molto apprezzato le splendide descrizioni di Mantova nel XVI secolo e così palazzi, piazze, vie e chiese si materializzano davanti agli occhi, tanto da non sembrare antiche e immote vestigia, bensì vive, come le genti che vi si trovano, una sensazione particolarmente piacevole e realistica che é un valido "di più" nel contesto del libro.
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