Le righe nere della vendetta

Bel giallo storico, come sempre Tiziana Silvestrin sa mantenere il lettore con il fiato sospese fino alla fine.

Ritorniamo nella splendida città di Mantova sul finire del 1500 e siamo ancora una volta in compagnia del Capitano di Giustizia della città dei Gonzaga Biagio dell’Orso. Il capitano si ritrova nuovamente alle prese con un’indagine questa volta piuttosto misteriosa ed intrigante: la morte di Oreste Vannocci, prefetto delle fabbriche ,architetto alla corte dei Gonzaga. Il corpo viene trovato nel suo studio, vicino ad una pergamena vergata da linee nere . Il decesso appare sin da subito sospetto, il capitano chiede aiuto al fedele amico speziale è appare cosi evidente che la morte sia avvenuta per avvelenamento grazie ad una sostanza mortale probabilmente assorbita tramite il tessuto della camicia…. Sulla pergamena ritrovata vicino al corpo è visibile la pianta di un edificio di forma circolare e dall’architettura insolita. Lo stesso edificio che Dell’Orso riconosce in un dipinto di Casa Gonzaga. Il ritratto di Giulio Romano, architetto e pittore di grande fama, allievo di Raffaello e incaricato cinquant’anni prima da Federico Gonzaga della ristrutturazione di Palazzo Tè. Tiziana Silvestrin ci regala una lettura intrigante in sospeso tra arte, stregoneria e nell’affascinante mondo dei veleni, tanto in voga in quel periodo , in fondo Mantova è la citta dello speziale citato da Shakespere che consegnerà la pozione al giovane Romeo! Incantenvole e seducente Mantova e la sua storia ci portano lontano nel tempo, in una lettura coinvolgente e trascinante