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Anno edizione: 2020
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Un romanzo letteralmente "da divorare", se non altro per la capacità della scrittrice di far sprofondare il lettore dentro ciascuna vicenda e coinvolgerlo emotivamente. La saga di Megan Newman trova una fine grandiosa, lasciata alla libera immaginazione e interpretazione del lettore. La scena che mi è piaciuta di più è stata quella riscontrata in uno dei primi capitoli, quando Megan sale a bordo dell'auto della polizia, circondata da una città (Flagstaff), che a poco a poco sta soccombendo e i cui abitanti stanno diventando dei terrificanti "uomini senza volto". La suspense in quel punto è stata immensa, per questo mi è piaciuta molto quella scena. Più avanti nella lettura, finalmente si scopre che, dopo tante sofferenze, Megan, delusa anche dal suo stesso marito, incontra Gad, un ragazzo navajo alla sua stessa altezza, che la comprende e che si innamora di lei. Molto bella anche la fine quando i due giovani fuggono insieme sul cavallo bianco, come due veri innamorati. Sinceramente, vorrei che ci fosse un terzo libro della saga, ma immagino che questa sia la conclusione vera e propria, nonostante le ultime frasi di "Reverse Tunneling" vogliano far scorgere al lettore un possibile terzo volume, pronto a stupirci di nuovo come i due precedenti. Sicuramente, se l'autrice lo scrivesse, sarei uno dei primi a leggerlo!
Un romanzo che mi ha molto coinvolta dal punto di vista emotivo. Bello... anche se è lungo, si riesce a leggere tutto d'un fiato! Mi è piaciuta molto la fine perchè è a sorpresa e personalmente non mi aspettavo che l'autrice concludesse il romanzo in questo modo... è stata una piacevolissima sorpresa. Infatti, esistono "infiniti" modi per concludere il libro e ognuno di noi può immaginare la fine che preferisce in base ai suoi gusti e alle sue aspettative. Il modo di scrivere dell'autrice è inoltre molto accattivante.
La grandezza di "Reverse Tunneling" (e ovviamente anche del romanzo che lo precede, "Millennium Tunneling") consiste nella descrizione dell'immensità e della complessità del cosmo che in parte viene creato grazie alle "scelte" degli esseri umani. È una storia che fa riflettere e che emoziona. Non si riesce mai a smettere di leggerla e si arriva all'ultima pagina con la voglia di rileggere tutto dall'inizio. Inoltre l'ambientazione è unica (deserto della Monument Valley) e la vicenda è arricchita di curiosità e informazioni sul pensiero e sulle leggende del popolo Navajo. Questo romanzo mi è piaciuto moltissimo!
Recensioni
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