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È un bel romanzo che si legge tutto d’un fiato. Un avvocato di grido si scontra con una crisi di coscienza quando gli vengono seri dubbi sull’onestà del suo assistito, un magistrato. Ne viene fuori un iniziale conflitto interiore che però dura poco. Ci sono molte parti in cui l’autore affronta problematiche molto delicate osservate e vissute dal punto di vista dell’avvocato difensore. Il conflitto del protagonista su questi temi risulta molto interessante e porta a riflettere su argomenti che il cittadino comune non si pone. Spesso il linguaggio è tecnico, giurisprudenziale, ma questo arricchisce il lettore di competenze che non credo siano molto diffuse al di fuori degli addetti ai lavori. Non mi è piaciuta l’eccessiva autocelebrazione dello scrittore che, pur volendo apparire modesto, fa sfoggio di cultura in vari settori (letteratura, musica), il che rende l’intento non riuscito. La lettura è tutto sommato semplice, quindi è consigliato a chi non vuole impegnarsi più di tanto. È un bel libro.
L' avvocato Guido Guerrieri è un personaggio che mi piacerebbe davvero vedere in TV ma non so chi potrebbe interpretarlo. In questa storia non ho dato le cinque stelle perchè avrei voluto sapere la scelta fatta dal giudice, cmq il finale lascia aperta la strada ad un nuovo episodio.
Carofiglio, avvocato e magistrato, dà il meglio di sé in questo legal. Sin da subito si avverte che il libro è stato scritto da qualcuno che mastica questi argomenti e seppure la trama - come tutti i libri dell autore- non sia particolarmente complessa, il racconto è credibile, spedito e ben descritto nei personaggi e nella città di Bari. Per chi ama questo genere di libri, le vicende dell avvocato Guerrieri sono un must da non perdere.
Come sempre le storie dell'avvocato Guerrieri appassionano e divertono. Una garanzia!
Ho ritrovato con gioia l'avv. Guerrieri e il suo Mr Sacco
Guerrieri è alle prese con un incarico difficile: un giudice importante su cui grava l'accusa peggiore che possa capitare a un magistrato, quella di corruzione. Mentre cerca di scoprire la verità, si lascia trasportare da dubbi e giri mentali, mentre si riconferma un assiduo frequentatore della libreria del suo amico Ottavio e continuano i suoi instancabili monologhi con l’amico Sacco. È il libro della serie dell’avvocato Guerrieri che mi è piaciuto meno e che ho fatto più fatica a seguire nell’ascolto. È molto tecnico e l’indagine è in primissimo piano, mentre Carofiglio racconta la corruzione, le bugie, i favoritismi di cui è intrisa la giustizia. Tutta realtà.
Pochi autori riescono a garantire una prosa italiana solida ma scorrevole, personaggi amichevoli, trame che catturano senza strafare, citazioni letterarie e considerazioni sull'esistenza, il tutto in meno di 300 pagine. Carofiglio c'è riuscito anche questa volta.
Come descrivere al meglio la figura dell'avvocato... sono Carofiglio ne è veramente capace! Un libro che ci fa entrare, grazie ai suoi innumerevoli particolari, nei meandri di un processo penale. Consiglio a tutti!!
La scrittura è sempre scorrevole, il personaggio del protagonista interessante, gli spunti giuridici anche. Ma la trama è davvero debole. Non al livello dei precedenti.
Una storia forse non troppo intrigante, ma l’occasione per una serie di riflessioni interessanti sull’etica della giustizia e sui ruoli che la animano. Il tutto raccontato molto bene e con chiarezza, grazie alla sapienza e all’esperienza di un addetto ai lavori. Consigliato.
Molto lento e noioso e comunque troppo moralistico. L'Autore è anche ossessionato dal tempo e dalla morte e a 48 anni è poco comprensibile. Mancano completamente l'umorismo e l'ironia che caratterizzano i racconti di Guerrieri e le divagazioni teoriche e procedurali sono davvero troppe. Non all'altezza delle migliori opere di questo Autore.
Onestamente, dopo aver letto i primi tre libri dedicati all'avvocato Guerrieri, mi aspettavo molto di più. Libro discreto, soprattutto grazie alla parte finale (le prime cinquanta pagine sono piuttosto pesanti anche per tutta una serie di descrizioni e precisazioni "giuridiche" piuttosto noiose). Da valutare con attenzione l'acquisto.
Questo quarto libro che tratta i casi giudiziari dell'avvocato Guerrieri mi ha deluso parecchio. Reduce dalla lettura dei primi tre romanzi, mi ritrovo ora un protagonista non più ironico, più professionale e triste. La lettura è pesante e meno lineare. Il caso trattato risulta tuttavia interessante e ricco di riflessioni. Da leggere sì, ma non aspettatevi lo stesso gusto provato per la prima "trilogia".
Premesso che amo la scrittura di Carofiglio, questo libro mi è piaciuto particolarmente perchè ha saputo intrecciare la parte giudiziaria della trama con i risvolti etici. Questo aspetto a mio avviso rende il libro degno del giudizio eccellente.
Un racconto molto interessante dell'avvocato Guerrieri che si trova a difendere un suo amico magistrato aiutandosi con una collaboratrice in gamba per le investigazioni difensive. Un finale da leggere. Molto bello.
Un romanzo che racconta tanto della nostra Italia. Dei suoi cedimenti, dei suoi "smottamenti" morali, della giustizia .... L'avvocato Guerrieri: una "garanzia"
Il ritorno dell'avv. Guido Guerrieri non delude. Certamente non si può parlare di un capolavoro letterario, tuttavia Carofiglio trova sempre il modo di trascinare il lettore nelle sue storie, sia per il suo stile fluido e "amichevole" sia per l'intrigante sviluppo della trama. Io l'ho letto tutto d'un fiato. Ed in fondo anche di questi libri si ha un po' bisogno. Resto in attesa di un altro Guido Guerrieri.
Incontrare un uomo di cui si ha un buon ricordo, dopo del tempo, è sempre piacevole; ancor più se lo si trova maturato e sottilmente (auto)ironico. Se poi quell'uomo si chiama Guido Guerrieri ed esce dalle pagine de LA REGOLA DELL'EQUILIBRIO (Einaudi), ovvero dalla penna di Gianrico Carofiglio, uno fra gli autori per scrittura - e anche per abbigliamento, mi permetto di aggiungere - più eleganti dell'attuale panorama letterario italiano, non resta che sperare di "rivederlo" presto.
Questo quarto romanzo dedicato alle vicende dell'avvocato Guerrieri è, ahimé, nettamente inferiore ai tre precedenti. Prima parte noiosa, prolissa, posticcia e al limite dell'inconsistenza, seconda parte che si risolleva un po' solo ed unicamente grazie ad una vicenda giudiziaria ben raccontata (dissento con chi si lamenta dei tecnicismi giuridici, a me è sembrato tutto molto chiaro pur non essendo io un giurista), attuale e che spinge a riflettere. In sintesi, un romanzo piuttosto mediocre se paragonato ai tre precedenti dove, invece, dinamiche processuali e di vita si incrociavano creando un mix armonico.
e' bravo ma forse un po' sopravvalutato. Ha addirittura lasciato la magistratura e la sua carica da senatore (credo) per dedicarsi alla scrittura.. mah.. Ho apprezzato le parti tecniche della storia perchè sono un penalista. E' ben scritto. Non scontato. Le riflessioni sono intense e profonde. Dà l'impressione di essere uno che di diritto, e non solo, ne capisce.. Il canovaccio dei suoi romanzi è un po' ripetitivo con dei clichè consolidati: l'avv. Guerrieri principe del Foro barese, in apparenza modesto ma in realtà un gran narcisista (biografico?)piacione che in ogni romanzo ha una storia con una bella donna intelligente e fascinosa di cui ha timore ad innamorarsi. Le citazioni lettararie/musicali sono un classico dei suoi romanzi. Bari e la sua giovinezza sono onnipresenti in ogni suo libro. Cmq lo leggo sempre volentieri.
Noioso. E il personaggio Guerrieri è stucchevole, non so come risultasse negli altri - tanto decantati - romanzi della serie. Intriso di ironia banale e piaciona, suona falso, ed è fastidioso persino nelle citazioni colte. La storia è prevedibile, e si capisce come andrà a finire già quando viene presentata la problematica. La scrittura è anche buona, ma non basta (c'è tanta gente non pubblicata che è altrettanto brava), infatti ci si deve attendere molto di più da un autore così pubblicizzato.
Carofiglio è un grande, voto 4 solo perché certi passaggi non li ho capiti fino in fondo, ma in realtà per pecche mie dal punto di vista giuridico.
Libro raffinato e scorrevole. I tecnicismi giuridici appesantiscono alcune pagine ma, nel complesso, è un bel romanzo. Interessanti le osservazioni che Guerrieri fa su se stesso guardandosi "da fuori". L'eleganza nel vestire, l'intelligenza e la pratica dello sport me lo fanno immaginare molto attraente... Buona lettura!
Molto lontano dal l'avvocato Guerrieri dei primi romanzi. L'ho trovato monotono e ripetitivo.
Sicuramente valido questo ennesimo libro di Carofiglio:ben tornato avv. Guerrieri! Unico difetto: l'autore si è troppo addentrato nelle tecniche processuali.Comunque è un buon libro, lo consiglio.
Mi sono resa conto che per le prime dieci pagine mentre leggevo, annuivo continuamente. Carofiglio dice le cose che penso, e succede da quando l'ho conosciuto. Fin dal suo primo libro mi trova in accordo, in sintonia ed interpreta con forte aderenza il mio modo di sentire, negli atteggiamenti, nei pensieri e visioni della vita. È per questo che continuo a comprare i suoi libri: leggo, annuisco e mi sento a casa. Quinto della serie dell'avvocato Guerrieri, non esalta e non delude. In linea con i precedenti è sempre piacevole, oltre che per i motivi che ho detto sopra, anche per il suo stile elegante, impeccabile e vicino a quella che considero una prosa ideale, nella sua leggerezza generale, a parte qualche pistolotto di procedura giurisprudenziale. Ma Carofiglio ama il diritto e quell'ambiente lì, ed è lì che ha costruito Guerrieri, prendere o lasciare: io prendo. 3 stelle e mezza.
Sicuramente buona, questa ennesima prova di Gianrico Carofiglio. L'unico difetto e' una accentuata, forse esagerata, attenzione ai tecnicismi del processo e dei reati che vengono trattati nel romanzo.
Il ritorno dell'Avv. Guerrieri, dopo una brevissima apparizione ne "Una mutevole verità", è caratterizzato da una analisi sulla giustizia e sull'etica, sui concetti di menzognza e verità. Un'indagine che mette a dura prova i principi di Guerrieri e lo porta a fare una serie di riflessioni sul diritto, sulla violazione delle regole e su chi, sentendosi al di sopra "del bene e del male" rivendica "il diritto di valutare e scegliere, con l'intelligenza, il buon senso, quando la violazione non produce alcun danno sostanziale". Romanzo verboso, in cui Carofiglio, a volte eccede nell'uso di un linguaggio tecnico, per addetti ai lavori, nel richiamo alla norma, all'interpretazione di legge. Al di là della deformazione professionale, le sue riflessioni sono sempre estremamente interessanti e stimolanti. Forse meno appassionante dei tre precedenti, si legge volentieri e rappresenta comunque un gradito ritorno.
Pur non contenendo i caratteri ritmici e psicologici degli episodi precedenti dell'Avv. Guerrieri, quest'ultimo romanzo di Carofiglio si fa, comunque, apprezzare per la scorrevolezza narrativa, il tema trattato e la sempre ottima caratterizzazione dei personaggi. Anche le fasi dibattimentali sono molto ben scritte e sono davvero poche le parti dove l'attenzione cala. Giudizio senz'altro positivo.
Finalmente un nuovo romanzo con l'avvocato Guerrieri. A me è piaciuto, non capisco le recensioni negative: è vero, non ci sono omicidi, sangue, serial killer... E' un tipo di romanzo ben diverso. Le riflessioni che vi sono scritte sono da assaporare lentamente, io personalmente le ho apprezzate anche se non sono un avvocato. Mi piacciono le digressioni di Carofiglio, filosofiche, sul diritto, sulla lingua... Aiutano a pensare, non è sempre necessario che tutto sia veloce, travolgente e anestetico per il cervello. E le citazioni! Fantastiche. Senza dimenticare che Guerrieri è un personaggio letterario, quindi è normale che si comporti da eroe e che faccia innamorare tutte le donne.
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