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Raimondo di Sangro e d'Argens. Napoli nell'oscuro splendore del velo - Enzo Cocco - copertina
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Raimondo di Sangro e d'Argens. Napoli nell'oscuro splendore del velo
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Raimondo di Sangro e d'Argens. Napoli nell'oscuro splendore del velo - Enzo Cocco - copertina

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2012
5 luglio 2012
98 p.
9788861570498

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Francesco De Sio Lazzari
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Il saggio di Enzo Cocco analizza una sezione della Lettera Apologetica in cui Raimondo di Sangro discute con Jean-Baptiste de Boyer, marquis d'Argens - l'autore delle Lettres juives (1736-1737) - su Napoli e i napoletani. Il principe di Sansevero intende difendere Napoli e i suoi abitanti dalle critiche a essi rivolte da Jacob Brito, uno dei personaggi delle Lettres juives, il quale aveva sostenuto che i napoletani erano "bacchettoni e servidori zelanti del Santo Ufizio", "proverbialmente ignoranti", e "religiosamente creduloni". Servendosi dell'arte della dissimulazione e facendo della scrittura un mezzo velato della verità, Raimondo di Sangro mostra in controluce, velatamente, che Jacob Brito non è tanto un suo scoperto avversario, ma "uomo dello schermo", e che le tesi da lui sostenute vanno considerate come un pre-testo per fare l'apologia e l'elogio del libero pensiero, come un mezzo per criticare (sostiene Enzo Cocco) "l'ignoranza e la credulità dei nobili e dei popoli (napoletani, italiani e europei) che (non praticando buon senso e ragione, libertà di pensiero e curiosità scientifica) rimangono irretiti dallo spirito oscurantista della religione". Si tratta dunque di un saggio di grandissimo interesse. Del resto, Enzo Cocco è un attento ed esperto studioso del pensiero del Settecento, ed a lui si devono molti importanti contributi.

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