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Con parole precise e vere, con commozione e furia, Fenoglio fa risuonare la piú bella tra le storie d'amore possibili e impossibili.
«È difficile trovare, nella letteratura italiana degli ultimi cento anni, un romanzo in cui amore e guerra, giovinezza e morte si intrecciano in modo cosí magico» – Nicola Lagioia
Nelle Langhe, durante la guerra partigiana, Milton (quasi una controfigura di Fenoglio stesso) è un giovane studente universitario, ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome. Eroe solitario, durante un'azione militare rivede la villa dove aveva abitato Fulvia, una ragazza che egli aveva amato e che ancora ama. Mentre visita i luoghi del suo amore, rievocandone le vicende, viene a sapere che Fulvia si è innamorata di un suo amico, Giorgio: tormentato dalla gelosia, Milton tenta di rintracciare il rivale, scoprendo che è stato catturato dai fascisti... Con parole precise e vere, con commozione e furia, Fenoglio fa risuonare la piú bella tra le storie d'amore possibili e impossibili.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
"Una questione privata" è un romanzo breve di Beppe Fenoglio che racconta la storia di Milton, un giovane partigiano durante la Resistenza italiana, e della sua ossessione per la ricerca del suo amico partigiano, Giorgio. Milton è determinato a scoprire cosa sia accaduto a Giorgio, che è scomparso durante un'azione militare, nonostante le pressioni di coloro che gli consigliano di lasciar perdere. La trama segue il viaggio di Milton attraverso il paesaggio della guerra e della memoria, mentre cerca di fare luce sulla scomparsa del suo amico e di trovare un senso alla propria esistenza.
Romanzo stupenda che lascia il segno al lettore
Un romanzo bellissimo d’amore e guerra, raccontato con una scrittura essenziale, materica, fatta di azione e movimento, che nel finale riporta la storia nello stesso luogo in cui è iniziata: la villa sulla collina di Alba che custodisce il ricordo del triangolo amoroso tra la giovane Fulvia, il partigiano Milton e il suo amico Giorgio. Quando quest’ultimo viene catturato dai fascisti, è il desiderio di conoscere la verità sul suo rapporto con Fulvia che spinge Milton a fare il possibile per liberarlo: tutto il resto - «la guerra, la libertà, i compagni, i nemici» - sembra perdere d’importanza di fronte a una semplice questione privata. E invece la guerra è in ogni pagina, è nel paesaggio delle Langhe, in ogni incontro e in ogni vicenda collaterale; è nella pioggia impietosa, nel vento, nella nebbia e nel fango che ostacolano la corsa contro il tempo di Milton, è nei dialoghi fatti di poche parole dette a bassa voce e senza guardarsi, ed è resa con una veridicità che forse non è presente in nessun altro romanzo sulla Resistenza. È raccontata senza esaltazioni e senza filtri, con tutte le sue storture: perché, se è indiscutibile quale tra le parti sia nel giusto e quale abbia torto, è innegabile che crudeltà e aberrazioni si manifestino su entrambi i fronti, dove qualunque azione può avere conseguenze violente e lo spirito di vendetta mette a tacere ogni sentimento di pietà.
Recensioni
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