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Recensioni Punto di fuga

Punto di fuga di Mikhail Shishkin
Recensioni: 5/5

Una donna, un uomo, lettere d'amore. Una casa estiva, il primo amore. Due persone che si scrivono di tutto. Cosa potrebbe esserci di più semplice e normale? Fino a quando scopriamo che le cose non sono come sembrano. Romanzo sui misteri della vita e sull'accettazione della morte, che mette tutto in prospettiva. La parola scritta è la chiave, così come l'amore. «Per esistere devi vivere, non nella tua mente, che è così inaffidabile... ma in quella di un'altra persona, e non una persona qualunque, ma quella che ha a cuore la tua esistenza.»

COME COMINCIA
Apro il giornale di ieri, parlano di noi due.
Scrivono che in principio sarà di nuovo il verbo. Ma a scuola insistono con la solita vecchia solfa: il big bang e la materia che deflagra.
E per di più tutto sarebbe esistito già prima dell'esplosione: tutte le parole ancora non pronunciate e tutte le galassie visibili e invisibili. Così nella sabbia brilla già il vetro futuro, dai granelli germoglia proprio questa finestra dove è appena passato correndo un ragazzino, il pallone ficcato sotto la maglietta.
Una specie di grumo di calore e luce. E questa casetta senza finestre né portoncini ma piena zeppa di omini, secondo gli scienziati, sarebbe stata grande quanto un pallone da calcio o un cocomero. Sì, lì dentro i semi eravamo noi. Eccolo maturare, stragonfio, fino a scricchiolare.
Il protococomero scoppiò.
I semi schizzarono ovunque e attecchirono.
Da uno è germogliato il nostro albero, ecco l'ombra dei suoi rami che scarabocchia sul davanzale.
Da un altro, il ricordo di una ragazza che voleva essere maschio, da piccola per una festa in maschera la vestono da Gatto con gli stivali e tutti a tirarle la coda fino a staccargliela, così se ne va in giro tenendola in mano.
Il terzo seme è spuntato molti anni fa ed è diventato il giovane che adorava quando gli grattavo la schiena e odiava le menzogne, specialmente se da ogni pulpito cercavano di convincerlo che la morte non esiste e le parole scritte sono come un tram che ci porta nell'immortalità.

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