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Per un ritratto dello scrittore da mago - Paolo Lagazzi - copertina
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Descrizione


*** Autore: Paolo Lagazzi Titolo: Per un Ritratto dello Scrittore da Mago Casa Editrice: Moretti & Vitali - i Volti di Hermes 1 Isbn: 9788871863115 Anno edizione: 2006 Copertina: morbida Pagine: 124 Misure: 14,5 cm x 21 cm Descrizione: dedica a biro nera in prima pagina, ottime condizioni. ***.\Già da tempo, con gli studi dedicati alla poesia di Attilio Bertolucci, alla narrativa di Silvio D'Arzo, alla saggistica letteraria di Pietro Citati (per limitarsi ai più noti), Paolo Lagazzi ci aveva abituati a una scrittura in cui la profondità dell'indagine si conciliava con la leggerezza e la grazia di uno stile aereo, metamorfico, scintillante, ma qui, in queste pagine volutamente frammentarie, dedicate ad alcune delle figure più stralunate del nostro Novecento (come Bruno Barilli o Zavattini) o alla narrativa gialla (da Agatha Christie a Chesterton), Lagazzi rivela (ma senza troppo svelare) il carattere cangiante, illusionistico, mozartiano della sua idea di lettura e di scrittura: il critico letterario non può limitarsi \\a leggere fra le righe, a togliere maschere, a smontare effetti\\", ma deve sapersi abbandonare a quell'immaginoso gioco delle forme e della vita, in cui consiste, da Omero ad oggi, il mondo fiammante e rapinoso della letteratura, sia che esso voglia semplicemente incantarci con le sue storie, sia che voglia farci meditare sul destino dell'uomo e sulla natura dell'universo. Ma questi \\"frammenti di un discorso magico\\", a legger bene, sono anche una pudica, appena accennata, ma non meno profonda \\"educazione sentimentale\\": la storia di un figlio che inventa un suo modo di leggere per onorare la figura, candida e struggente, del padre che raccontava ai suoi bimbi \\"storielle fatte di nulla\\", iniziandoli ai prodigi illusionistici della parola.\\" (Giancarlo Pontiggia) \"".
"Già da tempo, con gli studi dedicati alla poesia di Attilio Bertolucci, alla narrativa di Silvio D'Arzo, alla saggistica letteraria di Pietro Citati (per limitarsi ai più noti), Paolo Lagazzi ci aveva abituati a una scrittura in cui la profondità dell'indagine si conciliava con la leggerezza e la grazia di uno stile aereo, metamorfico, scintillante, ma qui, in queste pagine volutamente frammentarie, dedicate ad alcune delle figure più stralunate del nostro Novecento (come Bruno Barilli o Zavattini) o alla narrativa gialla (da Agatha Christie a Chesterton), Lagazzi rivela (ma senza troppo svelare) il carattere cangiante, illusionistico, mozartiano della sua idea di lettura e di scrittura: il critico letterario non può limitarsi "a leggere fra le righe, a togliere maschere, a smontare effetti", ma deve sapersi abbandonare a quell'immaginoso gioco delle forme e della vita, in cui consiste, da Omero ad oggi, il mondo fiammante e rapinoso della letteratura, sia che esso voglia semplicemente incantarci con le sue storie, sia che voglia farci meditare sul destino dell'uomo e sulla natura dell'universo. Ma questi "frammenti di un discorso magico", a legger bene, sono anche una pudica, appena accennata, ma non meno profonda "educazione sentimentale": la storia di un figlio che inventa un suo modo di leggere per onorare la figura, candida e struggente, del padre che raccontava ai suoi bimbi "storielle fatte di nulla", iniziandoli ai prodigi illusionistici della parola." (Giancarlo Pontiggia)
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Dettagli

2006
124 p., ill.
  • Prodotto usato
  • Condizioni: Usato - In buone condizioni
2565666027665

Conosci l'autore

Paolo Lagazzi

1949, Parma

Paolo Lagazzi è critico letterario, studioso di cose giapponesi e autore di fiabe; collabora con diversi quotidiani e riviste. Ha scritto numerosi saggi, e con Garzanti ha pubblicato uno studio sulla poesia di Bertolucci, Rêverie e destino. Tra gli altri ricordiamo: vertigo. L'ansia moderna del tempo (Diabasis, 2002), Per un ritratto dello scrittore da mago (Moretti & Vitali, 2006), Forme della leggerezza (Archinto, 2010).

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