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Descrizione


La scapigliatura milanese ha trovato in Emilio Praga uno dei suoi principali esponenti. In questo testo poetico, con influssi precisi del "maledettismo" baudleriano, troviamo una radicale rottura con gli schemi precedenti sia sul piano linguistico - realistico, violento, "plebeo" - sia su quello tematico, istituendo da subito un legame con la materia della realtà, con le sue figure più dimesse e con i luoghi più desueti. La tensione anticonformistica e antiborghese è evidente in tutto il testo: alla tranquillità del mare, dei monti o della campagna, popolata da pescatori, mozzi e nocchieri, mandriani e contadine, si oppone la realtà cittadina e la frenesia di un mondo industriale fatto di fabbri e arrotini, servi e facchini, di officine stridule, opifici oscuri. È la celebrazione degli umili e del lavoro proletario contro il conservatorismo falsamente moralistico della borghesia industriale, ispirata da una Milano in trasformazione e in crescente e costante movimento.
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Dettagli

2018
1 gennaio 2018
Brossura
9788892595194

Conosci l'autore

Emilio Praga

(Gorla, Milano, 1839 - Milano 1875) scrittore italiano. Nato da famiglia agiata, in gioventù viaggiò a lungo per l’Europa, fermandosi soprattutto a Parigi. Di tali viaggi lasciò un resoconto in forma di diario in Schizzi a penna (1865). Cominciò ad affermarsi precocemente, sia come pittore, sia come poeta (Tavolozza, 1862). Morto il padre e dissestatasi l’azienda familiare, non seppe adattarsi a un lavoro regolare e si diede all’alcool e a una vita disordinata; morì in miseria appena trentaseienne. Aveva pubblicato altre due raccolte di versi, Penombre (1864) e Fiabe e leggende (1867); postumo uscì il volume Trasparenze (1878). Tra le sue opere in prosa la più notevole è il romanzo Le memorie del presbiterio (incompiuto, ultimato dall’amico R. Sacchetti e pubblicato nel 1881), che nella struttura...

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