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Anno edizione: 2020
Anno edizione: 2024
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho letto qui recensioni che hanno già detto molto e molto bene, quindi mi limiterò a scrivere i punti forti che ho trovato leggendo questo fumetto: la tecnica del disegno è di forte impatto e si adatta molto ai temi trattati; presenta sì alcune immagini di nudità ma confermo, come già detto dall'autore stesso in un'intervista, che non si tratta di voyeurismo. Anzi, riesce a mettere il lettore profondamente a disagio facendoti empatizzare con il personaggio anche con poche immagini. Le espressioni molto vivide ed evocative. Unica pecca di questo fumetto (avendo storie brevi) potrebbe essere che io abbia divorato tutti racconti in poche ore, senza lasciare il tempo di assimilare bene i contenuti, ma anche in questo caso il forte impatto che le storie lasciano al lettore resta anche dopo, a volte per i disegni a volte per i temi trattati o le frasi dette.
Uno dei migliori fumetti horror italiani che abbia mai letto, non adatto a persone sensibili. JiokE ha la capacità di trattare temi scottanti e ignorati della società con intelligenza ed empatia. Seguirò con piacere i suoi lavori.
Graphic novel per chi ha lo stomaco forte. Poche tavole (a volte un po' di più, altre volte sono davvero solo un paio di facciate) per illustrare situazioni di angoscia, paura, squilibrio, tanto che risulta difficile, talvolta, sostenere lo sguardo e proseguire oltre. Piccole e banali storie di un orrore che può essere quotidiano.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La paura e l’angoscia sono emozioni ataviche dell’uomo, da sempre rappresentate sotto diverse forme nelle culture di molti popoli, nel tempo e nello spazio. Basti pensare alla catarsi tragica aristotelica, per cui lo spettatore di una tragedia, attraverso la trasposizione in scena di eventi terrificanti e drammatici, li razionalizza, raggiungendo la “purificazione” dell’anima.
Ma Pazzia, raccolta antologica illustrata nata dalla mente di Giovanni Dell’Oro, in arte JiokE, non ci purifica, ma anzi ci trascina ancora più a fondo, nel baratro della più oscura sofferenza umana. Le storie brevi raccolte nel volumetto infatti ti stringono le viscere in una presa saldissima, lasciandoti senza fiato.
Alcune presentano qualche elemento a tratti fantasy, ma la maggior parte sono lo specchio di una realtà angosciante, per quanto portata all’estremo. Quel che è peggio è che non le vediamo attraverso il titolo sterile di un articolo di cronaca nera, ma con gli occhi della vittima, o del carnefice. O di entrambi.
JiokE imposta un ritmo martellante che non ti dà tregua, perché sai già che quel che ti aspetta alla fine sarà terribile: e lì ti sorprende ancora una volta, grazie all’inserimento di un cliffhanger finale che non fa altro che rendere il tutto ancora più tragico.
A incorniciare questo festival dell’orrore troviamo il tratto sporco e graffiato dei disegni, in una semplice ma efficace scala di grigi, caratterizzata da dei fitti tratteggi: uno stile perfetto per le atmosfere lugubri e soffocanti della raccolta.
Recensione di Asia Righi
A cura del Master Professioni e prodotti dell’editoria - Collegio Universitario "Santa Caterina da Siena” in collaborazione con l’Università di Pavia
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