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Sono cinque i testi raccolti in questo libro, dal 1945 al 1959. Alcuni riguardano la situazione dei tedeschi dopo la terribile esperienza del nazismo. Vi è anche una lettera "A un pastore della Repubblica democratica tedesca tedesca". E' una lettera in cui un pastore della Ddr domanda a Barth perchè, i pastori che riescono a fuggire dalla Repubblica democratica tedesca, una volta giunti in Occidente, siano revocati dal loro ufficio. Barth così risponde: "La fuga dalla Germania Est di un pastore significherà sempre, in pratica, che egli abbandona a propria discrezione la propria comunità, che non lo può certamente seguire nella fuga. Chi abbandona la propria comunità, non può certo richiedere di restare in possesso, né dinanzi a Dio, né agli uomini, del carattere di pastore e dei diritti a ciò connessi." Gli scritti del teologo di Berna, il 24 giugno 1935, furono interdetti dal nazismo. Barth provava un disgusto estremo per coloro che si definivano "Cristiani di razza ariana". Nel confronto Est-Ovest non risparmia critiche al regime comunista e quello capitalista: "La Chiesa cristiana non può essere né contro l'Est, né contro l'Ovest. Perciò può solo interporsi fra ambedue." Definisce "sacrilego e nefasto lo sviluppo dell'armamento atomico". Come si vede non è stato ascoltato e il mondo oggi è sotto la minaccia di una guerra nucleare.
Come sempre, Barth non delude. Lucido, chiaro, radicale, argomentato: il suo discorso, biblicamente fondato, ci porta a riflettere sui tempi in cui fu scritto, ma risuona più che mai come un appello attuale.
Come sempre, Barth non delude. Lucido, chiaro, radicale, argomentato: il suo discorso, biblicamente fondato, ci porta a riflettere sui tempi in cui fu scritto, ma risuona più che mai come un appello attuale.
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