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«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sì o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre».
Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia.
Il ritorno di Guido Guerrieri in un romanzo poderoso e commovente.
Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.
)Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro dal quale, a fine lettura, ho fatto fatica a staccarmi. Sarà che l'ho letto in un particolare momento ma per me questo Guerrieri introspettivo, dolente, riflessivo, malinconico, che implode e poi, dopo un percorso condiviso con uno psicanalista illuminato, riesce a fare pace con sé stesso e a scorgere l'orizzonte della notte, mi ha dato molto. E poi la scrittura di Carofigljo è sempre fluida, gradevole, non stanca mai. Da leggere e rileggere.
Il più bello, dolente, malinconico e profondo libro con protagonista l'avvocato Guerrieri. Io, a differenza di molti, ho amato proprio l'ampio spazio dedicato alle sedute con lo psicoanalista. Chi si aspetta solo un legal thriller legga altro.
Primo libro che leggo di Carofiglio. Dopo un inizio intrigante, improvvisamente diventa pesante e lento, con il risultato che non l ho finito di leggere.
Sicuramente il peggiore della serie 'Guigo Guerrieri'. Solite crisi esistenziali sul 'perché faccio l'avvocato' intervallate dall'analisi di un caso legale. Quello che manca è l'ironia e l'arguzia che hanno sempre caratterizzato l'avvocato Guerrieri. Nell'orizzonte della notte c'è solo un piangersi addosso nello studio dello psicologo. Non lo consiglio
Ingredienti: una cliente accusata dell’omicidio di un cognato violento e manipolatore, un avvocato più malinconico che mai alla sua settima apparizione letteraria, un processo finale per evitare un ergastolo scontato, un alternarsi di indagini sul caso, sedute psicoterapeutiche e uscite notturne in libreria. Consigliato: a chi non trova un posto per la paura e la tristezza, a chi vuol conoscere i risvolti psicologici di un dibattimento.
non riesco a leggere Carofiglio come uno scrittore qualunque, per tanti motivi. questa volta ancora di più, un romanzo in cui aggrapparsi alla fase processuale per non cadere nell'abisso che è ad un passo da noi, dentro la nostra testa. Veramente mi ha dato molto su cui riflettere. Consigliatissimo per chi voglia passggiare di notte per Bari, con o senza Caffellatte
Questa volta l'avvocato Guerreri non mi è piaciuto, anzi, mi ha annoiato. Soprattutto perché il romanzo è per metà un romanzo (dalla trama scontata) e per metà un saggio di psicologia, che personalmente è una materia per me assai urticante. Rimandato.
Carofiglio ci regala un nuovo tassello della vita dell'avvocato Guarnieri che, segnato dagli eventi dell'esistenza, è molto più riflessivo e introspettivo di prima. Le vicende giudiziarie si alternano così alle sedute di psicoterapia che porteranno il protagonista ad acquisire una nuova consapevolezza. Profondo e toccante, assolutamente consigliato.
Attendevo un nuovo romanzo con il ritorno di Guido Guerrieri. Il romanzo è anche bello nel complesso, ma ormai l'autore ha una tale necessità di dissertare sui massimi sistemi, filosofeggiare, da rendere a volte noiosa la lettura ed a tratti irritanti le divagazioni che utilizzano pretesti narrativi per concedere allo scrittore ampi (troppo ampi) spazi alla retorica. Insomma, meglio prima....
E molto interessante lo consiglio vivamente
Piacevole per una lettura leggera. Molto lento il ritmo della narrazione. Ho apprezzato maggiormente altri libri dello stesso autore.
Francamente deludente : da appassionata lettrice di Carofiglio mi aspettavo qualcosa in più, invece la maggior parte delle pagine sono dedicate al rapporto tra Guerrieri e il suo analista, finendo per tediare Il lettore e mettere in secondo piano l'indagine sul caso che gli si presenta.
Carofiglio non delude mai
Il libro più brutto di Carofiglio dove si alterna la vicenda alle sedute psicoanalitiche che ti aspetti si leghino alla fine del romanzo con la storia principale. Non ho riscontrato questa caratteristica o almeno io non l'ho vista se non una conclusione del protagonista che sembra staccarsi e guardare da lontano la vita intorno con una forma di passività/ accettazione degli avvenimenti come se "l essere o non essere" fosse un orpello decorativo che può essere giustificabile solo se hai 80 anni. La saggezza a seguito di diverse sedute psicoanalitiche ti deve portare a scegliere cosa devi accettare e cosa non può essere accettato..
Sicuramente non era facile tenere il ritmo e lo scintillio di emozioni che connotano i vecchi e bellissimi romanzi incentrati sull’avv. Guerrieri. Un po’ come a dire che i Pink Floyd non sono più gli stessi dopo The Wall. Però questo romanzo è davvero lento, scontato e pesante. Soprattutto infastidiscono le continue citazioni di opere letterarie, artistiche e filosofiche: a che servono ? Anche i colloqui di psicoterapia mi sembrano abbastanza estenuanti, se non fuori luogo, al punto che spezzano continuamente il ritmo del racconto.
Sensibile e profondo, sono cresciuto e ilmaturato assieme all'avvocato Guerrieri come con un amico.
Ben scritto. Piacevole lettura.
Al centro una vicenda giudiziaria, che vede Elvira Castell imputata per l'omicidio di un uomo. Qui, nel nucleo del romanzo, troviamo l'avvocato Guido Guerrieri che abbiamo già conosciuto nelle sue precedenti avventure. La sua arringa difensiva porterà a una condanna relativamente lieve per l'imputata, a fronte della pena maggiore richiesta dall'accusa. La narrazione di tale vicenda umana e processuale si alterna a riflessioni di stampo psicologico, proposte dallo stesso Guerrieri che rivangando il passato rievoca varie vicende personali e familiari durante alcune sedute di psicoanalisi, dettagliatamente descritte. Queste da un lato appesantisco la lettura e possono risultare noiose (spezzano il flusso narrativo delle vicende legate all'omicidio), dall'altro permettono a chi ha amato l'avvocato Guerrieri di conoscerne aspetti più intimi e personali: Guido infatti si mette a nudo raccontandoci di sé, cercando di trovare un senso alle proprie fragilità e paure. Troviamo qui un uomo maturo, che riflette sul trascorrere inesorabile del tempo, sul suo sentirsi vecchio, stanco e - mi è parso - sul punto di lasciare la professione, anche per questioni deontologiche che egli stesso si pone in riferimento alla linea difensiva assunta per la sua ultima (?) cliente Castell. Il libro tuttavia, seppur caratterizzato da una vena di pessimismo e inquietudine per ciò che tormenta Guido, si chiude con uno spiraglio di speranza e luce. Egli incontra, sul finire di una nottata insonne trascorsa a passeggiare, una coetanea conosciuta anni prima per motivi di lavoro, una donna che ha appena vinto una battaglia contro il cancro e con cui lascia intendere che potrebbe nascere un rapporto di complicità. Colpisce questo finale, laddove emerge la diversa sorte toccata invece a Margherita - con prognosi infausta - a sottolineare da un lato l'ineluttabilità del destino, dall'altro la speranza e le infinite possibilità che la vita può riservare.
mi è piaciuto diverso coinvolgente ma un po' meno rispetto ad altri racconti dell'avvocato Guerrieri lettura scorrevole più di analisi psicologica
Libro noiosissimo.
Mi è piaciuto molto , l’avvocato Guerrieri sta crescendo , riflette , cerca , si interroga , meno granitico e freddo avrei letto ancora, ora mi mancherà
Premetto che Carofiglio è uno dei miei autori preferiti. Trovo la sua scrittura molto coinvolgente, ha una grande capacità di descrivere i personaggi, i loro pensieri, le loro fragilità. La trama forse non è eccezionale, ma per il resto per me è un libro da leggere.
Tre punti per il "giallo", cinque punti per il modo magistrale di scrivere di Carofiglio. Media valutazione quattro punti.
Carofiglio scrive bene. Padroneggia, da uomo di grande cultura, l’ uso delle parole. E ama i richiami, letterari e musicali e, nei romanzi dell’ avv. Guerrieri, al mondo delle aule giudiziarie, com ’è giusto che sia. Sono brevi parentesi alla trama del racconto, che ne viene piacevolmente arricchito. In questo lavoro, però, l’Autore indulge eccessivamente alle digressioni, che questa volta si spingono nel mondo della psicanalisi e dell’ introspezione. E c’è anche un uso, questa volta forse eccessivo, dei tecnicismi giudiziari. La trama, di per sé non particolarmente appassionante, finisce così per restarne soffocata, il ritmo rallentato e appesantito. Insomma, un Guerrieri meno brillante, più riflessivo (forse colpa dell’ età) e, alla fine, meno coinvolgente.
Carofiglio è un maestro nell'uso del linguaggio! La lettura delle sue opere arricchisce. Le sedute dallo psicoterapeuta, sebbene un po' lunghe, ci danno, comunque, un' idea della percezione di se dell'amato avvocato Guerrieri che inizia a sentire il peso degli anni... Leggere Carofiglio è sempre un piacere! 🤩
Ho amato leggere questo romanzo e ritrovare l’avvocato Guerrieri. Ho amato la parte relativa agli incontri con lo psicanalista, forse perché sto affrontando un periodo molto difficile e mi sembrava quelle parole fossero anche per me, Non mi ha entusiasmato la parte relativa al processo, l’ho trovata sotto tono e a tratti piatta.
Nuovo romanzo che dividerei in due parti: la prima con l'avv. Guerrieri diverso dal solito, infatti lo ritroviamo invecchiato (come è giusto che sia) e, soprattutto, alla ricerca di se stesso che cerca di guardare il suo orizzonte anche se la linea dell'orizzonte di notte non si vede. La seconda parte dovrebbe essere l’essenza del romanzo con tutta la serie di udienze per accertare o meno la colpevolezza di una donna accusata di omicidio premeditato. Nell’insieme un buon libro.
Niente di che.
Leggo tante recensioni critiche per le lunghe digressioni psicanalitiche e introspettive. Devo dire, invece, che io ho trovato la parte intima dell’avvocato Guerrieri meravigliosa. Carofiglio scrive magistralmente e la sua profondità mi ha commossa in più passaggi. Certo, la vicenda “gialla” è decisamente secondaria e quasi pretestuosa per trattare altri temi, ma per me non è un difetto di questo libro, per me promosso a pieni voti.
La storia è interessante ma i personaggi non prendono vita.
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