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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 2014
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La cosa che ho apprezzato di più è il corpo del carattere un po’ più grande del solito, che rende la lettura più agevole e anche l’interlinea è maggiore, così, il testo risulta ancora più scorrevole e l’occhio non si stanca. Se siete divoratori di libri come me, leggerete queste 135 pagine in pochi giorni, se, invece, volete apprezzarne la storia dividetevele su più giornate, perché si leggono veramente molto in fretta. Ho scelto questo libro perché amo l’India e conoscere il punto di vista di Pasolini non poteva mancarmi. Purtroppo non ci sono foto a corredo, solo due “ritagli” di giornale con i suoi articoli pubblicati, ovvero il resoconto di questo viaggio fatto con Alberto Moravia ed Elsa Morante nel 1961 e raccolti poi in questo libro. Il linguaggio usato è l’italiano degli anni ’60, molte parole sono oggi in disuso e di alcune non conoscevo nemmeno il significato. Alcuni termini poi sono cambiati e sono stati adattati alla lingua odierna, che cambia, come tutte le cose, per esempio: “ricsò” con chiaro riferimento al risciò, il mezzo più comune dell’India coloniale e post-coloniale, un carretto a due ruote trainato da un uomo, anziché da un animale. Oggi ci sono i tuk tuk (Ape car gialli). E poi c’è un errore. Ma lui non poteva saperlo. Scrive “l’ingam” con l’apostrofo, la parola corretta è “lingam” tutto attaccato (p.41). È un oggetto religioso legato alla figura del dio Shiva, molto venerato dagli indù. Anche alcuni nomi di persone che ha conosciuto mi fanno pensare ad una trascrizione così come lui li aveva uditi, più vicini alla pronuncia che non, a come si scrivono veramente. Dettagli, ma che fanno pensare, inducono a fare delle ricerche. Le mie non sono letture distratte. L’India che emerge dalle parole di Pasolini è l’India di tutti quelli che ci mettono piede la prima volta. Le cose che elenca sono le stesse che impressionano i visitatori novelli: il caldo insopportabile, il traffico allucinante, lo strombazzare dei clacson senza apparente motivo.
Pasolini racconta il suo viaggio in India in compagnia di Moravia, facendo entrare il lettore in una atmosfera ricca di colori, vita , bellezza e purtroppo disuguaglianza sociale. È stata un’emozione viaggiare al suo fianco attraverso le pagine di questo libro.
Questo libro racconta del primo viaggio di Pier Paolo Pasolini in India, con gli amici e colleghi Alberto Moravia ed Elsa Morante. E' una lettura composta dagli appunti di viaggio di Pasolini, in cui ci viene narrata l'India del 1961 attraverso il modo in cui lui la vede e la "sente". Pasolini si concentra specialmente sulle persone che incontra, descrivendone i comportamenti e legami che ci stringe. Ho letto molti libri sull'India e questo non mi ha di certo delusa, anzi!
Recensioni
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