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Odessa. Testo russo a fronte
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Descrizione


Il volume raccoglie, per la prima volta, tutti i racconti dell'autore ambientati nella sua città d'origine. Ironica, irriverente e divertita sembra la penna di Babel' mentre fruga nelle case, nei cimiteri, nei bordelli e nelle sinagoghe. Ma dietro lo specchio deformante della comicità, dietro il grottesco, dietro la caricatura, si muovono, agili e veloci, le mani del grande burattinaio mistificatore.
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Dettagli

1998
27 novembre 1998
288 p.
9788831769983

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Egidio Marchese
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L' "Infanzia. Dalla nonna" (12 novembre 1915) di Isaac Babel (1894-1940), è un brevissimo racconto di una singolare bellezza, e dà l'idea della grande classe dell'autore. Narra la giornata di un ragazzo che va dalla nonna, mangia (" Mangiai tutto. Ero un sognatore sì, ma di buon appetito ") e poi studia, fa i compiti, ha delle lezioni di musica e di lingua ebraica, legge un pò, conversa con la nonna, cena e va a letto. Su questa lineare realtà di una normale giornata si aprono spaccati nel passato e nel futuro, realtà e sogni, che creano nel ragazzo emozioni e turbamenti. D'improvviso mentre legge "Il primo amore" di Turgenev schiocca sulla guancia di Zinaide la "sferzara" che lo mette in agitazione: ..." il colpo di frusta, quel sibilo penetrante, solo adesso - racconta l'autore - capisco quanto fosse strano e quanto significasse per me". Ma non ci sono spiegazioni e quella "sferzata" resta sospesa, come una parte emblematica della vita (come " l'incartocciarsi della foglia " e " il cavallo stramazzato " di Montale). Ma l'emozione quasi angosciosa e totale che lo agita (" Tutto mi pareva inusitato in un momento e avrei voluto fuggire da tutto e al tempo stesso rimanere per sempre" ) si placa col cadere della sera, mentre " una voce dei vicini prese a cantare la romanza "Perché amo follemente'." Che tristezza! La nonna accende la luce, la vita continua con nuovi spaccati di storie vissute nel passato. Un povero ebreo è tormentato da un commissario, che poi viene trovato morto con il viso paonazzo e gonfio. La nonna con gli occhi gialli ora tace. " La vicina continuava a cantare. La luna abbagliava sempre." Non è facile vivere. Altri spaccati di storie del passato, tristezze, nuove speranze, sconfitte: ...il nonno meraviglioso e drammatico, il figlio disgraziato, il conte alto e canuto che al suo plotone di esecuzione ordina "Fuoco! " [ La stessa sorte che toccherà all'autore ]. Sovrasta un senso del destino che " si abbatte pesantemente - per sempre - sulle mie deboli, sulle mie infantili spalle." Infine il ragaz

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Isaak Babel'

1894, Odessa

Scrittore sovietico. Di origine ebrea, nei suoi primi racconti costruì una vera e propria epopea ebraica grazie a una prosa fortemente espressiva e al tempo stesso laconica che, attraverso l’iperbole, rende l’atmosfera favolosa del variegato mondo ebraico-odessita, dove campeggiano personaggi granitici e possenti, evocati talvolta in un gesto che li riassume mirabilmente (Racconti di Odessa, 1931; Storia della mia colombaia, 1926). Il motivo autobiografico che percorre tutta la sua opera è tuttavia filtrato: l’ebraismo si fonde con l’infanzia, le tragedie al centro dei racconti sono universali, non più legate al luogo, al tempo, all’appartenenza etnica (anche se vi vengono descritti i pogrom). La compresenza di due culture (quella russo-sovietica...

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