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Anno edizione: 2004
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Io (mi permetto di dissentire da Fabio) lo trovo geniale: lo humour de L'inviato speciale, ma in modalità più affilata; le descrizioni del "resto del mondo" visto da un inglese, come un altrove interessante, singolare e bizzarro, in cui l'Englishman è tale anche all'estero, e gli autoctoni restano comunque stranieri, peraltro degni di benevola considerazione antropologica - come nell'altrettanto imperdibile Quando viaggiare era un piacere... Vero che chi scrive è un'anglofila credente e praticante, di quelli che anche quando passasse una scassata automobile di un suddito di Sua Maestà Britannica pensano "Beato lui è inglese" :))) Ma al di là del mio [confessato] pregiudizio positivo, mi pare che questo libro sia imperativo. E così - mi permetterei di aggiungere - A Handful of Dust, tradotto in italiano, mi pare, come Una manciata di polvere (e da cui l'ottimo film Il matrimonio di Lady Brenda). Waugh resta comunque imprescindibile (come, per me, quasi tutto ciò che proviene dalla terra di Albione. Io ogni tanto mi rileggo persino dei pezzi di Beowulf... :)
Dopo il primo romanzo letto di Waugh ero convinto che questo autore potesse colmare il vuoto lasciato dall'aver letteralmente consumato l'intera bibliografia di Wodehouse, ma questo libro mi ha veramente deluso!! E' un insieme di confusione, banalità che sfocia nella stupidità e pedanteria; insomma è difficilmente leggibile e solo un enorme sforzo mi ha portato a concluderlo? Capisco il desiderio dell'autore di canzonare la burocrazia occidentale (ed in particolare quella colonialista aristocratica inglese) alle prese con un mondo caratterizzato da regole assai diverse dalle proprie, ma da questo ad imbastire una storia così stravagante ed arzigogolata, ne passa. La trama è quasi assente, lo svolgimento confuso, i personaggi detestabili nella loro assurdità; l'unico protagonista veramente simpatico è l'armeno maneggione e voltagabbana Yacoumian, il vero trait d'union di una storia surreale ed improbabile, ma questo non basta a rendere sopportabile la lettura di un romanzo veramente pesante.
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