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Anno edizione: 2024
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Questo è un romanzo giovane, attuale, ben organizzato: da ascoltare. Proprio da sentire invece di leggere, anziché scorrere le pagine, si seguono con attenzione i dialoghi dei protagonisti e di tutti i personaggi, tra di loro è incluso lo stesso autore. Una sorta di libro parlato, quindi, dove più che azioni si avvicendano monologhi, discussioni a voce multipla, pensieri, riflessioni tra se e sé. Tutti parlano sempre in questo romanzo, nessuno tace, nemmeno un silenzio eloquente, ognuno dice la sua, magari a sproposito, e ognuno a suo modo spiega, giustifica, se non si parlano si scrivono messaggi sul cellulare, tutti hanno le parole per dirlo, tant’è che serve a distinguerli il differente font utilizzato. Qui si narra di vita reale, e perciò di famiglia, anche di solitudini, perché c’è chi si spende per creare un progetto almeno simile nelle intenzioni alla famiglia del mulino bianco, senza garanzie di successo, ma accontentandosi anche della sola buona intenzione. E chi invece vuole stare solo, perché stare insieme costa fatica, ma va bene lo stesso, non c’è nulla di male a voler vivere senza qualcuno accanto, perché sia una scelta, altrimenti è solo una prigione da cui si desidera evadere. A discapito altrui, talora a sfregio di volontà diverse equivocate a forza. Manuel Bova con il suo “Un millimetro di meraviglia” d'incanti e sbigottimenti ne riporta chilometri, a piccoli passi, tratta di emozioni e sentimenti, racconta vite, e quindi caratteri e nature, descrive fatti, emana sensibilità da quanto riporta, ci fa commuovere in particolare quando parla di nonni, di anziani, di quanto amore e quanta delicatezza si cela nella senilità. Infine, un lieto fine sui generis: la meraviglia è donna, ricordiamolo. E serve educare perché chi deve intendere intenda, e non intacchi la meraviglia. Nemmeno di un solo millimetro.
Un salto di livello dell'autore. Non cambia il registro linguistico che rende piacevole ogni scritto di Bova, ma questa volta viene usato per dipanare una storia complessa in cui ogni personaggio racconta a suo modo di temi fondamentali che fanno da cornice ad una trama avvincente.Nel finale con la leggerezza che accompagna tutto il romanzo e quasi didascalico nel separare con semplicità e senza moralismi il bene dal male. LETTO IN UN GIORNO!
Prima di tutto voglio dire che ho ‘conosciuto’ questo autore su facebook e ne leggo sempre gli articoli, per lo più molto divertenti. Questo libro, invece, mi ha lasciata un po’ perplessa perché molto lungo e ripetitivo. Anche se si può solidarizzare con Nina (la protagonista principale), il suo modo di affrontare la vita e le avversità non (mi) convince. La mia valutazione riflette il mio giudizio e tiene conto del fatto che comunque l’ho letto tutto.
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