Registrato nel 1998 e 2000Diversamente dal suo precedente progetto intitolato "Der Bote" (ECM 1771) che raccoglieva 3 secoli di musica, da Carl Philipp Emanuel Bach a Valentin Silvestrov, ora l'impegno del pianista Alexei Lubimov si concentra su 4 protagonisti della musica russa nella prima metà del XX secolo. Tradendo ogni aspettativa, l'idea del pianista è quella di considerare in maniera più unitaria Der Bote (in cui la Fantasia Carl Philipp Emanuel è considerato il brano "più moderno"!) che non quest'ultimo album decisamente più organico, almeno in termini storico-geografici, ma le cui differenze interpretative e stilistiche dei 4 musicisti sono profondamente differenti. Ripercorrere molto sommariamente la storia di questo interprete aiuta a comprenderne alcuni significati della sua estetica: a cominciare dalla fine degli anni '60 e in un momento di estrema diffidenza verso la nuova musica in un paese come la Russia (dalla quale era anche impossibile uscire) Lubimov cominciò a proporre Cage, Schoenberg, Webern, Stockhausen, Boulez, Ligeti e anche, sebbene ancora lontani dal realizzare le proprie aspirazioni, Schnittke, Gubaidulina, Silvestrov, divenendo così uno dei maggiori e più coraggiosi catalizzatori della vita musicale russa. La lunga esperienza che crebbe nella consapevolezza secondo la quale ciascun elemento innovativo non costituisce solo un nuovo item nella storia della musica, ma anche un diverso angolo dal quale viene vista la tradizione, lo ha portato, più recentemente, agli autori più "classici" del XX secolo, secondo un approccio che rivela i significati intrinseci all’opera in una tensione che li proietta ai giorni nostri, ricchi dei contenuti delle esperienze passate ma come se fossero ascoltati per la prima volta.Dopo aver iniziato a studiare pianoforte a Mosca con Heinrich Neuhaus, Alexei Lubimov ha volto la sua attenzione al clavicembalo e al fortepiano, affermandosi come uno degli interpreti più raffinati dei repertori barocco e classico.
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