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Il romanzo descrive il viaggio del protagonista, un giovane pittore attraverso un paesaggio montano da riprodurre sulla tela. Il protagonista-narratore è immediatamente identificabile con lo stesso Praga: si chiama Emilio ed è un giovane pittore. Il motivo autobiografico non rimanda alla vicenda, ma alla raffigurazione del protagonista, alle caratteristiche dell’autore storico. Durante la narrazione, più volte Emilio offre una dichiarazione di poetica, svelando così l’originalità dell’opera e il personale rapporto con l’arte e la letteratura. L’enunciazione della propria poetica (cosa che avrebbero “dovuto far prima”) si ha, in chiave analogico-simbolica, nella raffigurazione del torrente Strona. Lo Strona è descritto come realista e indocile alla moralità, ha un andamento tutt’altro che rettilineo e dunque lontano dalla norma, né è utile: «il monello fa l’arte per l’arte». Lo Strona scorre così come Praga intende scrivere il suo romanzo. È un torrente-romanzo , dichiaratamente ribelle: realista, indocile e dunque distante dai canoni della tradizione manzoniana, dalla morale comune, dal costume del tempo, dal suo essere “funzionale” ad una ideologia. L’unica morale di Praga è dunque quella dell’arte. Ne consegue l’atteggiamento d’insensibilità dell’autore verso il pubblico e il suo gioire dei giovanili insuccessi, dell’incomunicabilità della propria arte propria della sua immagine “scapigliata”. Nel suo estetismo ante letteram Praga anticipa l’operazione iconoclasta tipica dell’avanguardia, in una rottura epistemologica in cui il linguaggio si fa allegorico e parla lo stesso linguaggio dell’arte.
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