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Mari discordi. Per un'antropologia delle pratiche e delle rappresentazioni - Alberto Baldi - copertina
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Mari discordi. Per un'antropologia delle pratiche e delle rappresentazioni
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Mari discordi. Per un'antropologia delle pratiche e delle rappresentazioni - Alberto Baldi - copertina

Descrizione


Da guardinga e prudente la relazione che l'uomo ha tradizionalmente cercato di intessere con il mare, alle più diverse latitudini, si è andata facendo, in epoca industriale, "prestazionale", velocistica e tecnologica, dal momento in cui, soprattutto a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, alla propulsione velica succede quella a motore, inizialmente a vapore. Da quel momento, vuoi per i tonnellaggi sempre maggiori, vuoi per il raffinarsi della strumentazione di governo e navigazione, il mare sembra farsi dimensione finalmente domesticabile. Le rive, intanto, vedono la trasformazione dei radi centri rivieraschi dediti alla pesca in rutilanti, fatue stazioni balneari che andranno moltiplicandosi ed aprendosi ad una clientela sempre più ampia ed eterogenea, in verità molto cittadina e poco balneare. Gli specchi d'acqua antistanti spiagge alla moda e porticcioli diverranno spazi di manovra privilegiati dallo yachting e dai dorati mondi delle regate e poi dell'offshore. La "presa di possesso" del mare continuerà sotto la sua superficie con la pesca subacquea e lo snorkeling mentre altre discipline useranno invece la distesa equorea quale trampolino per "involarsi", come nel windsurf e nel flyboard. In questo volume si indaga, in una prospettiva antropologica, l'articolarsi di una congerie di moderne ed odierne rappresentazioni del mare.
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Dettagli

2015
12 novembre 2015
220 p., Brossura
9788891711298
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Incipit
In un mare di terragnoli ed ondivaghi preconcetti genia di inesorabili naufragi
(Celesti abissi; La conchiusa, sigillata domesticità della nave, presunto argine all'indomabile impetuosità dell'onda; In absentia maris: definite indefinitezze della nave passeggeri; Nave o non nave: questo il dilemma; Stazze arroganti: la terraferma sale a bordo e dilaga sul mare; A picco)
Il turismo sbarca sul bagnasciuga e s'imbarca per diletto
(Primigenie, terricole, pedestri e campestri invasioni delle spiagge; Le patinate, smaltate, scintillanti, effimere parate nautiche dello yachting)
Terrestri crociere, città flottanti
(Accelerazioni del vapore e ritmi cadenzati della vita di bordo: un paradosso risolto con l'intrattenimento declinato nell'opulenza e nella fatuità; Dimenticarsi del mare sotto i piedi; Dalla teatralizzazione degli ambienti agli intrattenimenti teatrali, ginnici, equestri e campestri del transatlantico; Se la crociera è lungo costa, la vista della terra soppianta gli artificiosi intrattenimenti di bordo; L'odierna crociera: lucente fasmatropio, giostra nella giostra, affollata caleidoscopica Babele; Quell'insostenibile leggerezza del navigare)
Dipingendo dalla riva: mari lindi e pinti, forse finti
(Il mare sfaccettato riverbero dell'inconscio; Le molteplici raffigurazioni realistiche di un mare irreale; I mari calligrafici della pittura devozionale; Da atmosfera marina realisticamente raffigurata ad atmosfera trasfigurata dell'anima; Pennelli sotto il pelo dell'acqua; Il mare quale minuto segno nella grafica pubblicitaria)
Il mare d'oggi quale performativa, esibizionistica palestra acquatica di massa
(Tutti marinai, anzi, meglio, "capitani"; Dal mare di sopra al mare di sotto; Dall'auto alla barca "guidando" come su una strada, circonfusi nel lusso; La vela d'élite e di massa tendenzialmente e variamente snobistica; Vele volanti per mari non sempre accondiscendenti)
Vistosissime, ottenebrate visioni del mare
(Vistosità chiaroscurale; Vistosità policroma e sgargiante; Vistosità relazionale; Vistosità prestazionale, cinetica ed agonistica; Vistosità morfologica; Vistosità dimensionale; Vistosità snobisticamente smorzata; Costruita e dilagante vistosità di un mare non visto)
Bibliografia
Strabici, capziosi sguardi sul mare
(Didascalie e referenze; Commentario).

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