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Recensioni Manca sempre una piccola cosa

Manca sempre una piccola cosa di Alessandro Defilippi
Recensioni: 5/5
Giorgio Aguirre ha studiato medicina, come la madre e il padre prima di lui. Ma di fare il medico non se ne parla. Meglio diventare radiologo industriale in un'officina che produce fiancate per elicotteri: "macchine e non uomini, rotture e non fratture". Si, perché Giorgio ha una specie di occhio assoluto. E in grado di vedere nelle lastre, in quelle zone d'ombra lattiginose, crepe minime che nessun altro percepisce. Il Rospo, "un tecnico magro e lunare", gli trasmette il mestiere e molto altro. A legarli è un'amicizia trattenuta, virile, burbera e proprio per questo affettuosissima. La forza di quel vecchio brontolone un po' filosofo lo accompagnerà sempre, anche nella sua vita da fuggiasco. Giorgio infatti parte per il Belgio, dove va a occuparsi del controllo qualità in uno dei centri più all'avanguardia nel campo delle prove non distruttive. Qui incontra Anne-Marie, che profuma "di burro e pandispagna" e gli dà lezioni di guida e di cucina. Poi si spinge fino in Alaska, dove nuota l'halibut dal ventre bianco e ricurvo come una falce di luna, e dove d'inverno la terra non finisce e il mare non comincia. Ma il Rospo va a cercarlo per riportarlo a casa, perché dal dolore non si può fuggire sempre, perché occorre anche abbandonarsi all'"infinito ondoso oscillare delle cose". Per scoprirsi alla fine mutati nel profondo. )
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