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Anno edizione: 2021
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Si sprigiona da queste pagine una cartografia del possibile, in cui smarrirsi è forse l'unico modo per salvarsi. Una collezione di fantasmi, sogni, superstizioni e chimere letterarie: da sempre Michele Mari distilla nella forma breve l'essenza stessa della sua poetica.
«"Le maestose rovine di Sferopoli" fa l'effetto di un viaggio in aereo. È sospeso, spaventoso, elevatissimo e tecnicamente strabiliante» – Nicola H. Consentino, la Lettura - Corriere della Sera
«Un libro di Michele Mari è un'avventura nel regno del mondo letterario, dove scrittori diversi si intrecciano e le nevrosi private si trasformano in arabeschi immaginativi.» – Matteo Palumbo, Alias - Il Manifesto
Benvenuti a Sferopoli. Il visitatore che dopo aver percorso la Strada Provinciale 921 si perde in queste lande dovrà armarsi di coraggio, mettere in sonno la ragione e accettare il fascino sinuoso dell'ignoto.
Ogni ossessione a Sferopoli è già stata catalogata, qualsiasi mito o superstizione trova conferma, i sogni sono moneta corrente, la letteratura è l'unica divinità. Nella geografia immaginaria e nella filologia fantastica di questo libro può capitare che il carteggio fra una padrona di casa e un inquilino precipiti in un contrappasso metafisico, e che al calar delle tenebre i teschi si raccolgano intorno a quello fra loro piú loquace; che il tema assegnato da un maestro elementare susciti un maleficio, o che un esame universitario sia l'occasione per uno studente impreparato di esibirsi in uno sfoggio linguistico ultraterreno. A furia di passeggiare rimirando ogni angolo di questa dimensione, al turista potrebbe venire fame: è allora che scoprirà quanto da bambino Mozart andasse pazzo per il gorgonzola, e solo dopo aver messo in tasca una ricetta per la coda alla vaccinara potrà proseguire la visita. Non mancheranno le dispute: se si è fortunati si incontreranno gli otto rabbini piú potenti del mondo pronti a sfidarsi in una gara di golem, o due parroci rivali disposti a tutto pur di raccogliere i funghi migliori. Dopo la «finzione autobiografica» di Leggenda privata, Michele Mari torna a una delle forme piú congeniali: il racconto. Con la fiducia affabulatoria di chi, esplorando le infinite possibilità del genere, sa di poter sorprendere – oltre i suoi lettori – prima di tutto se stesso.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Michele Mari è un coltissimo prestigiatore della lingua, un ammaliatore di sguardi. Sferopoli è il suo multiforme regno. Si tratta di un regno d’ associazioni irriverenti, affascinanti, sempre nuove. La forma breve è lo spazio ideale in cui la fantasia, la storia, il mistero si muovono con la massima libertà. Noi lettori non possiamo che farci prendere per mano, lasciarci coinvolgere da questo caleidoscopio d’ immagini, sensazioni, personaggi e situazioni. Ne usciamo in una condizione di meraviglia, di gratitudine, d' incanto, d’ appagamento. A lettura appena terminata, non siamo però ancora sazi perciò già ci assale la nostalgia.
Con Mari, inguaribile cultore del fantastico combinato al divertissement, nonché di una lingua coltissima, vanno messi in conto gli esercizi di stile e di intelligenza, quest'ultima portata ai confini del compiacimento. Al netto di questa premessa, i racconti soddisfano il palato dei lettori esigenti, divertono e sorprendono per le loro trovate, portano una vena di follia nel quotidiano scorrere delle cose. In diversi casi si tratta di pure delizie letterarie. Stupendo è il racconto finale sui vecchi cinema, il cui insistito elenco sconfina nel delirante o, meglio, nel surreale suggellato infine dal dadaistico epilogo "Ecco, siamo entrati qui". Pura nostalgia per chi, come il sottoscritto, ha conosciuto quel tempo lontano in cui nelle sale cinematografiche , gli spettatori entravano e uscivano senza limiti di orario.
Un altro gioello letterario partorito dalla mente del migliore scrittore italiano di narrativa dell'immaginario. Un caledoscopio gotico e surreale di incubi, visioni e astrazioni messe su carta nel solito sontuoso stile antimoderno. Un vero spettacolo di immaginazione, stile e sintassi. Anche nella forma racconto, che in poche dense pagine condensano e distillano autentiche piccole perle di grande letteratura fantastica.
Recensioni
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