Élisabeth Gille , figlia di Michel Epstein e della scrittrice Irène Némirovsky, nasce a Parigi nel 1937.
Nel 1942, prima la madre e poi il padre vengono arrestati e deportati ad Auschwitz, da dove non faranno mai ritorno.
Il padre ha il tempo di affidare a Élisabeth e alla sorella maggiore Denise pochi effetti personali, tra cui il prezioso manoscritto inedito di "Suite francese" (che verrà dato alle stampe più di cinquant’anni dopo).
Le due sorelle tra il 1943 e il 1945 imparano a vivere in clandestinità, sotto nomi falsi, nascoste tra cantine e collegi nella regione di Bordeaux.
In seguito, Élisabeth Gille diventerà un’importante editor e pubblicherà tre libri, "Mirador" (Fazi, 2011), "Le crabe sur la banquette arrière" e "Un paesaggio di ceneri", vincitore del Grand Prix des Lectrices di «Elle» e selezionato per tutti i più prestigiosi premi francesi, il Goncourt, il Médicis, il Fémina e il Renaudot.
La Gille morirà di un tumore contro cui combatteva da tempo nel 1996, poche settimane dopo l’uscita di "Un paesaggio di ceneri".