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Da sempre crocevia di popoli e tradizioni, il mare nostrum ha una ricchezza e una storia unica che ci affascina e irretisce con i suoi colori, profumi, tradizioni da scoprire e leggere per comprendere anche tanto del nostro presente.
Un grandioso affresco del Mediterraneo a cura dello storico Fernand Braudel in collaborazione con altri studiosi di varie discipline
Il Mediterraneo evoca classicità, contaminazioni e cieli azzurri sui quali proiettare il desiderio di riuscire a catturare i tratti di un’identità comune
Simenon in chiave di reporter ci racconta il Mediterraneo mostrandoci anche un'altra faccia, non meno prodigiosa, della sua scrittura
Un arabesco di storie che da geografia disegnata su un foglio diventa manuale di esistenza, mappa alla ricerca geosofica del senso
Un barcone insicuro per solcare da sud a nord le acque del Mediterraneo dove, sempre più spesso, a naufragare non sono solo le speranze
Una ricostruzione della parola “Mediterraneo” che rievoca gli infiniti significati che essa include, guidando il lettore verso mille, nuove scoperte
Una storia del Mediterraneo elegante e sempre originale capace di restituire il colore e l’anima di popoli e luoghi, senza mai perdere il rigore storico
Una sintesi dell'evoluzione del Mediterraneo, dai primi insediamenti umani e l'origine dell'agricoltura e della metallurgia fino al sorgere delle antiche civiltà
Un’efficace esplorazione sulle oscillazioni e l’articolarsi delle civiltà che, nel corso di millenni, hanno occupato le coste e creato il Mediterraneo
Un viaggio che racconta la storia del Mediterraneo attraverso grandi eventi e personaggi, ma che parla anche di oggi e delle speranze che ancora suscita
Scegliete una creatura volante (reale o fantastica) e prendete in prestito il suo corpo. Insieme sorvoleremo il mare nostrum.
M come mare.
Sotto di noi un’immensa distesa blu, azzurra, verde ci dà quel senso di libertà (e di vertigine) che solo meravigliosi squarci naturali sanno farci provare.
E come ecosistema.
Oltre la costa, vediamo sempre paesaggi unici. Foreste, colline e pianure sono abitati da una varietà incalcolabile di animali e piante
D come diversità.
Ci poggiamo su uno scoglio e notiamo che cambiano anche i tratti delle persone. Sembrano diversi, e lo sono, ma c’è qualcosa che li accomuna e all’improvviso, inspiegabilmente, rivediamo i loro antenati romani, greci, arabi e chissà quanti altri che non siamo riusciti a ricordare. Tutto è già tornato alla normalità: è il momento di risalire.
I come intrecci.
Abbiamo stranamente memoria di tutte le guerre, di ogni singolo scambio commerciale o migrazione che ha interessato l’area che stiamo sorvoliamo. E così i destini di popoli diversi si sono incrociati a formare una bellissima tela, dove pennellate di rapporti pacifici si alternano a macchie grumose di sangue e conflitti, alcuni non ancora conclusi.
T come tradizioni.
Ogni terra custodisce frammenti di un passato che appartengono solo a lei, celebrati con orgoglio da adulti, anziani e bambini che si riuniscono nelle strade, in cucina o in altri luoghi che sentono propri. Scendendo a bassa quota sentiamo della musica provenire dalla terraferma. Chissà che cosa stanno festeggiando…
E come essenze.
La bellezza di questo volo sta proprio in quello che ci permette di vivere sulla nostra pelle. A ogni chilometro variano i profumi, i colori, l’intensità dei venti, quasi a ricordarci che ogni centimetro di costa a una sua particolare, unica essenza.
R come radici.
Ci stiamo addentrando in una fittissima rete di fili, visibili solo a noi, che collegano lingue, storie, tradizioni, usi e costumi. Possibile che tanta diversità abbia delle radici comuni? Sì, ed è questa la vera ricchezza.
R come racconti.
Scendiamo a bassa quota e sentiamo un vociare intenso, confuso. È come se tutte le narrazioni tornassero a farsi sentire. Quanti impavidi eroi e terribili creature hanno solcato questo mare, custode di un patrimonio epico senza eguali.
A come arte.
Osservando l’antichità ancora visibile notiamo comunanza e diversità di forme. Profili di edifici secolari e statue che sembrano immuni al tempo ci ricordano che un passato tanto ricco vive tra noi ogni giorno.
N come navigazione.
Vediamo una barca che naviga in solitaria. Quante imbarcazioni hanno solcato queste acque imprevedibili, portando in ogni tempo merci, persone, armi e grandi ideali, vili scopi, speranze, morte.
E come Europa.
Osservando dall’alto notiamo che le sue acque sono le porte dell’Europa. Naturalmente aperte, favoriscono gli ingressi e le uscite. Eppure, sembra che per alcuni questa sua generosità non sia un pregio, ma un difetto.
O come ora.
Ora sta per terminare il nostro viaggio. Ora tocca a noi prendercene cura per lasciare a qualcun altro il privilegio di viverlo. Abbiamo usato finora 535 parole ma si potrebbe riassumere tutto in una soltanto: Mediterraneo.
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