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Catturato dai nazisti mentre attraversa la Francia nel 1942, l'ebreo belga Gilles riesce a scampare a un'esecuzione sommaria spacciandosi per iraniano
«Nel mare magnum delle storie su Olocausto e deportazione degli ebrei, fonte di ispirazione per tanti autori che hanno drammatizzato vicende avvenute nei campi di concentramento nazisti, ne arriva una che, per certi versi, pur partendo da una premessa inverosimile, riesce a costruire una buona dose di tensione, grazie alla straordinaria prova dei due protagonisti principali» - Maurizio Acerbi, il Giornale
«Inventarsi una lingua. Per salvarsi la vita. Immaginarla, crearla, attraverso l'uso spericolato dei nomi degli altri prigionieri, in un campo di concentramento, durante la Seconda guerra mondiale. Ma soprattutto ricordarsela, sapendo che il primo errore o la prima dimenticanza potrebbero essere fatali» - FilmTv
Francia, 1942. Gilles viene arrestato, insieme ad altri ebrei, da soldati delle SS e trasportato in un campo di transito in Germania. Riesce a salvarsi, giurando alle guardie di non essere ebreo, ma persiano. Questa bugia lo salva temporaneamente, ma lo trascina in una missione che potrebbe costargli la vita: insegnare la lingua farsi a Koch, l’ufficiale responsabile delle cucine del campo, che sogna di aprire un ristorante in Iran appena la guerra sarà finita. Gilles riesce a sopravvivere grazie ad un trucco ingegnoso: inventa ogni giorno parole immaginarie basandosi sui nomi degli altri prigionieri del campo. L’insolita relazione fra i due uomini solleva sospetti e gelosie di guardie e prigionieri nel campo, e mentre i dubbi di Koch aumentano, Gilles non sa per quanto tempo ancora sarà in grado di mantenere il suo segreto...Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Visto pochi giorni fa. Davvero un capolavoro. Si discosta un po' dagli altri film con questa tematica. Molto bravi gli attori. Meravigliosa la ricostruzione anche dei paesaggi. Finale forse un po' affrettato ma godibile. Da proiettare nelle scuole.
Veramente un gran bel film. Anche se l'argomento trattato è atroce.
Il potere della parola e del linguaggio al servizio della necessità. L'internato Gilles, ebreo belga, si finge Reza, madrelingua persiano in grado di insegnare la propria lingua all'ufficiale nazista Koch. Ne nasce un gioco spregiudicato e pericoloso, che porterà Reza a inventare e insegnare una lingua immaginaria ed entrambi a scoprirsi nei propri obiettivi di "salvezza": l'uno per la pura sopravvivenza, l'altro per iniziare una nuova vita. Memoria e linguaggio si fondo, ricordandoci la loro capacità salvifica e identitaria.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un film toccante e godibile in cui la lingua si fa non solo memoria, ma resistenza attiva e respiro vitale
Trama
Catturato dai nazisti mentre attraversa la Francia nel 1942, l'ebreo belga Gilles riesce a scampare a un'esecuzione sommaria spacciandosi per iraniano. Un tentativo disperato, suggerito dal libro di poesia persiana che ha appena scambiato con un panino, ma che gli vale la sopravvivenza grazie al comandante di un campo di transito nei paraggi, in cerca di qualcuno che possa insegnargli la lingua farsi. L'ufficiale nazista Koch, che ha in programma di trasferirsi a Teheran dopo la guerra per aprire un ristorante, prende GIlles sotto la sua ala e gli richiede lezioni giornaliere di una lingua che il prigioniero non può far altro che inventare e memorizzare allo stesso ritmo del suo "allievo", pur di mantenere in vita l'inganno e anche se stesso.
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