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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2013
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Adelphi propone due racconti di Anton Cechov, "La lettura" (1884) e "Kastanka" (1887), tradotti magistralmente da Tommaso Landolfi e da lui pubblicati nell'antologia dei "Narratori russi" edita da Bompiani nel 1948. La prima, "fulminante", novella narra con asciutta ironia della decisione di un consigliere di stato di imporre agli impiegati del suo ufficio (pigri, ignoranti e privi di qualsivoglia curiosità culturale) la lettura quotidiana di capolavori letterari, nel tentativo ambizioso e velleitario di accrescerne la sensibilità e profondità intellettuale: ottenendone invece il risultato contrario, e facendo sprofondare tutto il personale nella disperazione e nell'apatia. Protagonista del secondo racconto è una bastardina, vivace e affettuosa, che dopo essersi persa seguendo le orme del suo burbero padrone falegname, viene adottata e ammaestrata da un artista circense, che la fa esibire insieme a un gatto e a una papera in esilaranti e complicate acrobazie. Kastanka osserva la varia umanità e gli animali che la circondano con una curiosità e un'emotività quasi umane, abbandonandosi a fantasie, incubi e ricordi indicatori della sua particolare capacità di relazionarsi con il mondo esterno. Durante la sua prima esibizione in un caleidoscopico spettacolo pubblico, riconosce il suo primo padrone, e decide impulsivamente di seguirlo, abbandonando il "lungo sogno, imbrogliato e penoso", in cui era casualmente piombata. Il volumetto adelphiano è corredato da una appassionata postfazione di Giovanni Maccari, che oltre a situare nel tempo e nel contesto culturale specifico sia l'opera di Cechov sia la traduzione di Landolfi, tenta un parallelo tra le loro due scritture, il loro comune "ideale di purezza artistica...indifferente ai contenuti politici, ideologici o sociali", interessati entrambi soprattutto alla "verità poetica" degli accadimenti reali.
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