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I romanzi che hanno come protagonista l'ufficiale dell' esercito tedesco Martin Bora , anti nazista, cattolico osservante, uomo inquieto e tormentato, sono caratterizzati tutti da un'ottima qualità di scrittura e da un'accurata ambientazione storica ma, alcune volte, da una certa lentezza narrativa. Kaputt mundi invece, oltre a mantenere tutte le qualità emerse negli altri romanzi, .dimostra di essere un giallo avvincente, teso, incalzante, con vari colpi di scena. I personaggi, come sempre nei romanzi della scrittrice italo-americana, alcuni reali, altri frutto di invenzione, sono molto bene analizzati. Alcuni si dimostreranno meno perversi di quanto potevano sembrare, altri o altre mostreranno tutto il loro squallore morale. Da leggere!
Martin Bora, eroe romantico,nei sei mesi più brutti di Roma città aperta,dallo sbarco di Anzio a via Rasella e la rappresaglia delle fosse Ardeatine. La ricostruzione storica è minuziosa e affascinante e l'indagine che si dipana fra attentati,bombardamenti,feste raffinate e congiure di palazzo, è molto complessa e piena di sorprese. I personaggi hanno tutti un loro fascino perverso e non ci sono buoni e cattivi precostituiti in una visione di parte, ma molte sorprese. Le atmosfere della città occupata mi ricordano le storie dei miei nonni,che vivevano in Prati,lui colonnello dei carabinieri e quindi nel mirino della Gestapo,lei a tenere insieme la famiglia fra mille difficoltà e pericoli. Un punto debole per me,anche se relativo e sopportabile, è la narrazione al femminile della storia,con emozioni e riflessioni più di un'eroina che di un eroe.
Da appassionata di storia del periodo seconda guerra mondiale non posso non apprezzare i gialli di Ben Pastor che hanno per protagonista Martin Von Bora. Ambientazione curata come sempre, che intreccia i personaggi reali a quelli inventati. Questo è l'episodio che mi è piaciuto di più finora tra quelli che ho letto della saga, forse proprio per l'ambientazione romana e la ricostruzione precisa del clima successivo alle Fosse Ardeatine. Uno di quei libri che ti dispiace che finiscano.
Recensioni
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