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Anno edizione: 2015
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«Credo davvero che si possa capire molto delle guerre storiche ripercorrendo quelle raccontate dalla letteratura, persino se immaginate o inventate, grazie alla complessità e varietà della rappresentazione del reale che le grandi opere narrative riescono a raggiungere». Questa è la motivazione che il Prof. Casadei adduce per giustificare la sua indagine sulla guerra nelle letterature di ogni tempo e paese: il fenomeno bellico ha da sempre, infatti un'assoluta rilevanza antropologica e culturale, sociale e psicologica. Emblema della lotta tra Bene e Male, tra singoli e popoli, ha avuto nei millenni cause economiche, religiose, nazionalistiche, consce o inconsce. Nietzsche ha parlato di "volontà di potenza" per spiegare lo scatenarsi dei conflitti, Freud delle due pulsioni fondamentali di Eros e Thanatos. Noi occidentali viviamo oggi la guerra soprattutto virtualmente, raccontata-edulcorata-falsificata-drammatizzata dai media: forse appunto solo la letteratura può narrarcela scavando nel profondo dei comportamenti e dei sentimenti dei suoi protagonisti, vittime o carnefici che siano. Se nell'antichità sono riconoscibili due tipi di narrazione letteraria della guerra (l'epica e la memorialistica), nel medioevo e nel rinascimento prevalsero descrizioni celebrative, fantastiche, ironiche, sentimentali, per arrivare nell'800 alla descrizione realistica dei vari romanzi legati a rivendicazioni nazionalistiche o a concezioni politiche rivoluzionarie. Da Stendhal a Hugo a Tolstoj la figura di Napoleone assunse un ruolo centrale e mitico, mentre in Italia le passioni patriottiche trovarono un loro spazio soprattutto nel melodramma di Giuseppe Verdi. L'accurata indagine di Casadei si sofferma poi a esaminare le opere che nel '900 hanno raccontato le due guerre mondiali (in Italia da Ungaretti a D'Annunzio, da Borgese a Gadda, da Fenoglio a Morante...) per concludersi con un interessante commento di alcuni capolavori artistici e cinematografici.
Recensioni
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scheda di Vin‡on, P. L'Indice del 2000, n. 06
Dalla guerra nasce l'epica greca e da questa la letteratura occidentale. Cosa dire di pi—? A giudicare dal repertorio bibliografico tirato in ballo da Casadei sembrerebbe proprio che la guerra sia uno dei motori fondamentali della narrazione, in tutte le sue forme. Le guerre della letteratura, infatti, sono s le stesse della Storia, ma se possono entrare nelle pagine dei libri sotto forma di memorie, vi entrano anche attraverso una vera e propria trasfigurazione letteraria. E se nel primo caso si va dai Commentarii di Cesare a Se questo Š un uomo di Primo Levi, nel secondo si va dall'Iliade (in cui la guerra di Troia Š narrata attraverso il singolo episodio dell'ira di Achille) ai vari romanzi ottocenteschi che annoverano Napoleone tra i loro personaggi. Su tutto questo, il libro di Casadei Š documentatissimo. Tace invece sulle guerre inventate; ed Š un peccato, perch‚ uno sguardo alle guerre stellari, alle terze guerre mondiali e a quelle controfattuali potrebbe dirci su noi stessi cose altrettanto importanti quanto il mito di Caino e Abele.
Paolo Vinçon
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