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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una storia originale che offre numerosi spunti di discussione tra ragazzi. Lo userò come narrativa per una prima media.
Ho letto questo libro per la scuola. Non mi è piaciuto perché non è avvincente, è poco realistico. Non lo consiglio, ma non gli do il giudizio piu' basso perché è originale l'idea di umanizzare le parole per cercare di rendere la grammatica più divertente.
La storia di questo libro a me è piaciuta e l'unica cosa che non è piaciuta sono stati i disegni. All'inizio, confesso, sembra un po' noioso ma poi diventa molto divertente e spesso riesce a far immaginare proprio le scene e le cose che descrive
Recensioni
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L'ultima fatica di Erik Orsenna già premio Goncourt membro dell'Académie Française uomo politico e insegnante ha ottenuto uno sbalorditivo successo di vendite sul mercato francese. La storia del naufragio di una bambina di dieci anni e del fratello su un'isola abitata da grammatici e tribù di parole è in effetti una delicata allegoria senz'altro valorizzata da un efficace adattamento italiano e dalle illustrazioni. Il desiderio di risvegliare la curiosità dei preadolescenti per la propria lingua materna è lodevole così come il tentativo di umanizzarne l'insegnamento coinvolgendo maestri e professori. La struttura metaforico-archetipica della fabula e il tono confidenziale sono probabilmente azzeccati per avvincere un pubblico di tutte le età. Quest'opera si rivolge infatti sia ai ragazzi che agli adulti cercando di unire un garbato incoraggiamento nei confronti dello studio linguistico a precise bacchettate sulle dita dei grammatici troppo aridi. Proprio questo tentativo di veicolare un messaggio universale o almeno condivisibile da tutto il pubblico pagante costituisce il limite intrinseco di questa fiaba moderna almeno dal punto di vista della qualità letteraria. Il testo è di piacevole lettura ma perde d'incisività a causa di un peccato originale: il compromesso tra l'intento didascalico e la ricerca di una dolcezza che diviene alla lunga artificiosa e stucchevole.
Paola Ghinelli
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