Il volume su Goya che Tzvetan Todorov offre al pubblico italiano, a due anni dall'esordio in Francia, nasce, per stessa ammissione dell'autore, dall'esigenza di comprendere meglio il tempo presente e la contemporaneità, con le sue violenze e sopraffazioni, nella convinzione che le opere del pittore spagnolo contengano "una lezione di saggezza che si rivolge a noi tutti". Il libro s'inserisce coerentemente nel percorso intellettuale del saggista bulgaro, incardinato da quasi un decennio sull'indagine dei concetti di civiltà e barbarie, sulla loro connessione con le lacerazioni/contraddizioni del tempo presente e sull'utopia del dialogo multiculturale (L'expérience totalitaire. La signature humaine, 2010; Les ennemis intimes de la démocratie, 2012). L'autore legge dunque l'opera di Goya, e in particolare la produzione grafica, come un viaggio nell'interiorità del soggetto, nella profondità dell'animo umano, alla ricerca dei fantasmi e dei demoni individuali e collettivi. Uomo del suo tempo, permeabile al pensiero illuminista e legato alla rappresentazione del mondo-oggetto, Goya finisce, secondo Todorov, per ridimensionare quella cultura, alla luce delle violenze rivoluzionarie e napoleoniche, rivelando i limiti della storia e della ragione e aprendo prima all'immaginazione e poi all'inconscio. Le serie dei Capricci e dei Disastri della guerra, nelle diverse versioni a disegno e a stampa, producono un salto nella modernità che non ha riscontri nell'ambito artistico né può confinarsi a esso; aprono a una riflessione sul mondo nella quale il bene e il male si mescolano e a un'interpretazione del soggetto nella quale l'identità individuale si rivela molteplice, dilaniata tra aspirazioni e pulsioni contraddittorie, in un continuo cambio di prospettiva. Con queste pagine, coinvolgenti e dal registro divulgativo, Todorov attribuisce dunque a Goya lo status di intellettuale tout-court, strappandolo allo specifico artistico. È il pregio e insieme il limite del libro, nel quale trova un posto molto limitato la verifica della produzione grafica e pittorica contemporanea (Füssli, Blake, per esempio) e dello stato delle arti nel contesto europeo di influenza francese. Ilaria Sgarbozza
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