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Frankenstein ovvero il moderno Prometeo
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Frankenstein ovvero il moderno Prometeo
Nella mostruosa creatura a cui uno scienziato dona la vita si riflette come in un gioco di specchi un fitto intreccio simbolico: l'ambiguità dell'atto della creazione, la ribellione della creatura verso chi l'ha generata, il diverso che ci somiglia, l'orrore dell'"altro" che prende vita dall'inanimato. La modernizzazione del tema faustiano è l'anima di questo romanzo che ritrae compiutamente la duplice natura dell'individuo e il suo conflitto con una società che ormai vive dentro la scienza.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Edizione:
12
Anno edizione:
2008
Formato:
Tascabile
Pagine:
XXXII-221 p., Brossura
EAN:
9788811364405
4,33/5
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Bookworm
20 agosto 2016
Uno dei tanti classici che tutti conoscono, ma nessuno legge. Perché già pochi anni dopo la pubblicazione, col primo adattamento teatrale vengono apportate due modifiche che resteranno immutate nella lunga serie di film successivi, e che non permetteranno a molti lettori di apprezzare l'originale: il mostro è muto e ritardato; il dottor Frankenstein ha un servo e assistente comicamente impaurito dall'esperimento. Consiglio la visione del film di e con Kenneth Branagh "Frankenstein di Mary Shelley" che, come già sottolineato nella precendente recensione, si attiene fedelmente al romanzo.
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sandro landonio
21 settembre 2010
Difficile sottrarsi al confronto con il mostro creato dall'epopea cinematografica, anche se, visti i risultati, dobbiamo assumere che la trama delineata dalla Shelley sia servita solo come spunto per la creazione di quanto é stato poi diffuso dai media. D'altra parte non ho potuto fare a meno di notare in IBS quante copertine delle diverse edizioni del libro riportino le immagini di Boris Karloff, che sembra mostrare una volontà commerciale di avvalorare in qualche modo l'equivoco. Forse per questo K. Branagh ha dato il titolo “Frankenstein di Mary Shelley" al suo film, onde non confonderci con le precedenti versioni cinematografiche. Sul libro in sé direi che mi è sembrato un romanzo di inizio ottocento che ancora è in grado di farci riflettere sulla diversità e sull’emarginazione. Risulta poi sorprendente che l’intera vicenda sia stata concepita da una persona così giovane sia per la costruzione (romanzo epistolare che diventa racconto in prima persona col Dr. Frankenstein, ma che ha all’ interno un altro racconto in prima persona del mostro), sia per l’idea stessa che è, a tutti gli effetti, originale, per quanto facente parte di una stagione letteraria che guardava a Milton , Condillac e Rousseau come fonti di ispirazione.
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Linus
28 luglio 2006
Bello, davvero molto bello, appassionante. La "Creatura" è l'emblema del disadattato, di colui che risponde con violenza, alla violenza che lo circonda, la voglia di affetto, la continua ricerca di una compagna, e l'estremo dolore dell'essere rinnegato dal proprio creatore e padre. Il dottor Victor Frankenstein è l'uomo che si spinge oltre il limite che la propria natura gli ha imposto (vedi Prometeo), è l'uomo che vede orrore nella sua opera, non riesce a guardare al di là di ciò che essa rappresenta, perchè ha paura. Lo consiglio a tutti, do il massimo dei voti perchè la fama del personaggio rende merito al romanzo, anche se molto alla larga si può vedere una linea di unione tra il famoso Frankenstein (che piano piano è diventato il nome del mostro,e invece non lo è), e il romanzo.
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