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Four Fish è un saggio con spunti autobiografici il cui argomento è il mercato del pesce. Nell'introduzione l'autore racconta di essersi accorto che rispetto alla sua giovinezza la varietà del pesce si è ridotta e uniformata. Da qui la sua ricerca sulle quattro specie di pesci che dominano il mercato e che coincidono con i passaggi evolutivi dell'uomo e dello stesso autore rispetto alla conquista del mare. Il salmone è la prima tappa: le acque dolci. Il branzino le acque costiere. Il merluzzo il confine tra la piattaforma continentale e le fosse oceaniche. Il tonno rappresenta infine il limite estremo della pesca d'alto mare. Ognuna di queste specie, dopo che per la sovrapesca gli stock selvaggi sono collassati, è stata in una seconda fase oggetto di allevamento. I capitoli del libro corrispondono alle 4 specie in oggetto. Greenberg racconta la sua esperienza personale (non viene da una famiglia di pescatori ma la madre l'ha sempre incoraggiato alla pesca)e la sua ricerca sul campo. Ci tiene a dimostrare che la scelta delle specie da allevare non è razionale ma piuttosto dettata dalle abitudini alimentari e per ognuna delle 4 tipologie di pesce trova una specie sostitutiva, come per esempio una specie di ricciola per il tonno. Personalmente non sono d'accordo con la convinzione dell'autore - non sviluppata ma data per scontata - della necessità di mangiare animali, anche se afferma che per un periodo è stato vegetariano. Ma forse se non ne era convinto non si sarebbe preoccupato tanto di trovare una soluzione per la sostenibilità ecologica del mercato ittico. Un saggio rigoroso e che fa uso di strumenti scientifici ma allo stesso tempo partecipato emotivamente. Non ho capito perchè la traduzione non ha convertito le unità di misura anglosassoni in quelle italiane.
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