"Attore italiano. Un lungo tirocinio precede la costituzione di una propria compagnia teatrale insieme a M. Benassi, L. Carli e E. Magni. Si afferma, in una carriera durata oltre cinquant'anni, come interprete profondo e professionalmente rigoroso del teatro classico greco e di quello pirandelliano, stemperando la calda passionalità mediterranea con la razionalità dell'uomo di cultura. Celebri anche la sua prova in L'albergo dei poveri di M. Gor'kij, spettacolo inaugurale del Piccolo Teatro di Milano, e i duetti shakespeariani con V. Gassman (1956), ora nei panni di Otello, ora in quelli di Jago. Esordisce nel cinema nell'unica regia del commediografo Renato Simoni (Sant'Elena, piccola isola, 1943). I modesti ruoli nel dopoguerra (Il bigamo, 1955, di L. Emmer) precedono i primi riconoscimenti (Nastro d'argento per L'assassino, 1961, di E. Petri), e un'inclinazione tanto all'asciuttezza cronachistica (Salvatore Giuliano, 1962, di F. Rosi) quanto al ritratto pittoresco (Il re di Poggioreale, 1961, di D. Coletti). Protagonista di un esistenzialismo doloroso (I giorni contati, 1962, di E. Petri) e caratterista di spicco (La parmigiana, 1963, di A. Pietrangeli), torna interprete severo nell'impietoso cinema di denuncia di Rosi (Le mani sulla città, 1963). Comprimario nella commedia (Il magnifico cornuto, 1964, di A. Pietrangeli) è al servizio di Petri nella felice incursione fantastica (La decima vittima, 1965), nella descrizione pessimista e violenta della cultura mafiosa (A ciascuno il suo, 1967), nel ritratto grottesco dell'arroganza del potere (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, 1970). Poeta da convivio in un'antica Roma eccessiva e corrotta (Fellini Satyricon, 1969, di F. Fellini), torna con Petri alla feroce satira sociale (La classe operaia va in paradiso, 1971; La proprietà non è più un furto, 1973) alternando il giallo sanguinario (Mio caro assassino, 1972, di T. Valerii) alla rievocazione manzoniana (La colonna infame, 1973, di N. Risi), la commedia boccaccesca (La Calandria, 1972, di P. Festa Campanile) ai misteri della storia recente (Il caso Pisciotta, 1973, di E. Visconti), fino alla Roma papalina di L. Magni (In nome del Papa Re, 1977)."