Propr. Rodney Stephen S., attore statunitense. Arruolatosi marinaio durante la prima guerra mondiale, dopo il conflitto prende i primi contatti con il mondo dello spettacolo come attore teatrale e televisivo. Il successo di uno sceneggiato favorisce il suo esordio sul grande schermo, dove in pochi anni si impone come valido caratterista drammatico. Fisico imponente e volto segnato, dà vita a numerosi personaggi tormentati e nevrotici a lui ben congeniali, che interpreta con rigorosa professionalità affidandosi al metodo Stanislavskij. Lo ricordiamo fratello del ribelle M. Brando nel tormentato Fronte del porto (1954) di E. Kazan, avido produttore nel letterario Il grande coltello (1955) di R. Aldrich, gangster senza scrupoli nei violenti Il colosso d'argilla (1956) di M. Robson e Al Capone (1959) di R. Wilson, borioso speculatore nel drammatico Le mani sulla città (1963) di F. Rosi, ebreo vittima della violenza nazista nell'intenso L'uomo del banco dei pegni (1965) di S. Lumet, poliziotto razzista e impulsivo nel giallo La calda notte dell'ispettore Tibbs (1967, con cui vince l'Oscar) di N. Jewison, dittatore di fronte alla sconfitta nello storico Mussolini ultimo atto (1974) di C. Lizzani, rabbino chassidico padre del giovane protagonista nel suggestivo Chosen (1982) di J. Kagan. Dagli anni '80 è attivo soprattutto in televisione.