Propr. H. John Mungo G., attore inglese. Figlio di un tappezziere, dopo aver studiato a Oxford recita in una piccola compagnia teatrale. Al cinema, dopo numerose piccole parti, J. Ivory gli affida il ruolo di Clive in Maurice (1987), per cui riceve a Venezia il premio come migliore attore. Lavora con R. Polanski (Luna di fiele, 1992) e ancora con Ivory (Quel che resta del giorno, 1993), ma la vera notorietà arriva con la commedia di M. Newell Quattro matrimoni e un funerale (1994), che gli vale la candidatura all’Oscar. Un anno dopo fornisce una convincente caratterizzazione del giovane e timido gentleman di campagna nell’eccellente trascrizione di A. Lee di Ragione e sentimento, dal romanzo di J. Austen. Divenuto celebre come il «Cary Grant degli anni ’80» per i suoi modi eleganti e la faccia perbene, si cimenta in ruoli che denunciano una certa ripetitività – l’intellettuale inglese un po’ impacciato – ma che gli assicurano la simpatia di Hollywood: è, fra l’altro, a fianco di J. Roberts nella commedia di successo Notting Hill (1999) di R. Michell e in Criminali da strapazzo (2000) di W. Allen. Ripropone il ruolo del ricco scapolo londinese, amante dell’ozio e delle belle donne, arrogante e perditempo ma simpatico, anche in About a Boy - Un ragazzo (2002) di C. e R. Weitz, tratto dall’omonimo romanzo di N. Hornby. Dopo Love actually - L’amore davvero (2003), dove interpreta il nuovo premier inglese che si innamora di una ragazza del suo staff, lo ritroviamo nello sbiadito sequel Che pasticcio, Bridget Jones! (2004), nella parte dell’odioso presentatore televisivo di American Dreamz (2006) di P. Weitz e nella commedia sentimentale Scrivimi una canzone (2007) di M. Lawrence.