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Recensioni Festa al trullo

Festa al trullo di Chicca Maralfa
Recensioni: 3/5
Quando i LUOGHI diventano LOGHI. "Festa al trullo", una black comedy globale sul nostro presente "social"

"Una avvincente e grottesca commedia nera, in un corto circuito esplosivo tra mezzadri e influencer della moda" - Gabriella Genisi

Salento, Chiara Laera, famosissima influencer nel campo della moda, sta preparando l’evento di punta dell’estate: una grande festa per il lancio globale di un nuovo brand, ciceri&tria, dello stilista pugliese Vanni Loperfido, astro nascente della moda internazionale. Il talentuoso creativo è inviso alla sua terra d'origine perchè ai contoterzisti della zona ha preferito quelli del Nord. Il marchio, ispirato a un piatto tipico della cucina salentina, dà il tema alla serata che si svolgerà al C-Trullo, la masseria di Chiara Laera, in diretta Instagram e Periscope con il mondo intero. Per avere il massimo risalto mediatico, viene allestito un set felliniano 2.0, chiedendo alla gente del posto di interpretare se stessa: Elisabetta, perfetta come pulitrice di cicorielle e mest’ Luigi, l’artigiano delle ceste; Nicola, il casaro della masseria dell’Assunta con i suoi baffoni neri e la pelle scura, perfetto per il contrasto fotografico con il bianco del latte. Uno spettacolo folk “d’avanguardia” per i personaggi più eccentrici e in voga del fashion system internazionale. Ma non tutto fila liscio. C’è chi, in questa terra, non sopporta l’invasione dei portatori di nuovi costumi, a tal punto da vedere minacciato il proprio ecosistema esistenziale, fino a reagire con atti estremi. A fare da sfondo alla serata, che avrà un tragico epilogo, una distesa di meravigliosi ulivi secolari, minacciati da un killer silenzioso: il batterio Xylella.
Chicca Maralfa, al suo primo romanzo, scrive una black comedy molto divertente - ma allo stesso tempo acuta - e fotografa un territorio, la Puglia turistica e il Salento in particolare, che sempre più si sta trasformando in una sorta di set permanente - dai prodotti tipici alle architetture rurali diventate relais di lusso – e dove persino gli ulivi secolari sono “minacciati” dalla potatura cosiddetta a “barboncino”, per diventare anch’essi “di tendenza”. )
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