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L' esercito della salvezza. Una introduzione
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Pagine:
111 p., Brossura
EAN:
9788870166736
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jessica veronica calderón ponguillo
26 marzo 2015
E' interessante notare che l'Esercito della Salvezza, pur facendo parte della galassia protestante o comunque evangelica, non abbia accesso a nessun tipo di Sacramenti, mi riferisco in particolare a quella che noi comunemente chiamiamo "Santa Cena" o "Comunione con il pane ed il vino". Leggendo il libro di Antonio Lesignoli sono rimasta "colpita" da questa particolare curiosità che non conoscevo. E che nonostante tutto l'autore non ha spiegato i motivi della non partecipazione ai Sacramenti. Comunque resta un buon libro.
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Davide Sangiorgi
12 marzo 2015
Dalla lettura del libro del pastore Antonio Lesignoli, si evince che l' Esercito della salvezza rivendica la propria interdenominazionalità, ritenendo di non essere né una setta, né una Chiesa: in realtà si tratta di una organizzazione o missione cristiana di stampo protestante-metodista. Comunque sia, l'Esercito della salvezza crede nella Trinità, in Gesù vero Dio e vero uomo, nel peccato originale , nell'espiazione attraverso la morte di Cristo, nella necessità della conversione e della completa santificazione, nella natura clericale di tutti i credenti, nell'immortalità dell'anima, nella resurrezione dei corpi e nella vita eterna in paradiso per tutti i credenti e nell'eterna dannazione all'inferno per tutti i malvagi. Il suo ethos è puritano: rifugge dalle distrazioni mondane, dall'alcool e dal tabacco, esigendo dai suoi membri fedeli castità, sincerità ed obbedienza alla Parola di Dio. Oggi , l'Esercito della salvezza è la principale organizzazione missionaria e caritativa protestante.
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Mario Gambino
09 marzo 2015
Nel 1825 Luigi Cuzzone emigrò negli USA alla ricerca di un lavoro. Si stabilì a New York come moltissimi altri italiani. Trovandosi per caso in un raduno dell'Esercito della Salvezza tenutosi a Springfield, Cuzzone accettò Cristo nel cuore come suo personale salvatore. Da quel momento nacque in lui un forte desiderio di dover condividere con gli altri questa sua bella esperienza. Nel 1901 pensò di ritornare in Italia, al suo paese: Ariano Irpino, all'epoca Ariano di Puglia. Cuzzone iniziò a tenere le prime adunanze nella casa paterna. La cosa non fu facile, anzi, la reazione fu immediata e dura: venne denunciato come eretico disturbatore e la sua stessa famiglia lo cacciò via di casa. Nonostante ciò era deciso a resistere. Prese in affitto un locale e vi ci tenne delle adunanze. Non passò molto che ricominciarono le persecuzioni, vennero fracassati vetri e mobilio e gettata dappertutto immondizia d'ogni sorta. Ma egli non s'avvilì affatto, anzi, cominciò come colportore ad andare di porta in porta a parlare di Gesù Cristo. Ogni domenica mattina portava uno sgabello in piazza, di fronte al Duomo cattolico, cantava inni salutisti accompagnandosi con il suo violino e predicava la Parola di Dio. Pur essendo continuamente deriso e schernito, egli continuava a chiedere aiuto al Signore ed almeno di ricevere ascolto da un anima per Lui. Un giorno, Cuzzone avvicinò un giovane padre di famiglia, Giovanni Riccio. Nel passato era stato un suo caro amico ma ora non rispondeva più al suo saluto. Cuzzone gli parlò accoratamente della sua esperienza intima, profonda, strettamente personale con il Signore, essi ridiventarono amici e dopo qualche tempo anche Giovanni Riccio si convertì al Credo dell'Esercito della Salvezza. Fu il primo convertito di Ariano Irpino, all'epoca Ariano di Puglia. Per ben 2 volte quest'ultimo fu messo in progione per parecchi mesi a causa della sua testimonianza evangelica, ma un piccolo gruppo di credenti salutisti cominciò a crescere. In quel tempo.
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