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Anno edizione: 2021
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Un viaggio nella nostra epoca, il Wasteocene, l'era degli scarti. Un'era segnata dalla continua produzione di persone, comunità e luoghi di scarto. Una discarica globale che dobbiamo smantellare.
Secondo alcuni studiosi siamo entrati in una nuova era geo- logica, l'Antropocene, segnata dal dominio degli umani sull'intero pianeta. Questo libro propone una lettura diversa della nostra crisi socio-ecologica; invece che di Antropocene, bisognerebbe parlare di Wasteocene (dall'inglese waste , scarto), ovvero di un'epoca segnata dalla continua produzione di persone, comunità e luoghi di scarto. L'imposizione di relazioni socio-ecologiche che producono comunità umane e non umane di scarto implica la costruzione di ecologie tossiche fatte di sostanze e narrazioni contaminanti. In un viaggio tra Napoli e Agbogbloshie, in Ghana, tra fantascienza ed epidemie, Marco Armiero porterà i lettori nelle viscere del Wasteocene, ma indicherà anche le esperienze di resistenza che lo stanno smantellando.
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La prossima volta che dovete scegliere se riparare o buttare il forno a microonde, andate a pag.53(in Ghana) e poi decidete.
L'Antrapocene chiama in causa noi umani, tutti, come responsabili del disastro ambientale.Scrive l'autore: " La principale critica rivolta all'Antropocene riguarda la supposta neutralità del concetto, il suo effetto depolicizzante e la sua cecità nei confronti delle differenze sociali, storiche, di genere ed etniche". Il termine Wastocene, o "era degli scarti" estende il concetto di scarto anche agli esseri umani, che vivono in prossimità delle discariche di rifiuti tossici, o recuperano materiale dalle discariche stesse mettendo a serio rischio la propria salute. Il corpo umano, infatti, "assorbe e rende visibile la zuppa tossica di cui è imbevuta ogni cosa sulla Terra. Forse a osservare le cose dal punto di vista del Wasteocene, scavando nei corpi potremmo trovare il Silicocene, l'Amiantocene, il PVcocene..." Il capitalismo può suddividere il mondo tra zone pulite e zone di scarto (l'Africa è una grade discarica). "Ma se è vero che siamo tutti sulla stessa barca, o pianeta, stiamo pur certi che, come sul Titanic, guardie armate e cancelli sbarrati faranno del loro meglio per difendere i confini tra coloro che sono destinati ad affondare e coloro che bisogna salvare. Anzi, più entriamo nel Wasteocene, più questi mezzi di protezione ed esclusione si rafforzano". Lo spazio vivibile si sta restringendo e a niente serviranno recinzioni più alte e controlli più severi all'entrata. O ci salviamo tutti o non si salva nessuno.
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