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Epitafio per i caduti del primo anno della guerra lamiaca (PLit. Lond. 133v) - Iperide - copertina
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Epitafio per i caduti del primo anno della guerra lamiaca (PLit. Lond. 133v) - Iperide - copertina

Descrizione


Nel 323 a. C., dopo la morte di Alessandro Magno, ad Atene, sotto la guida di Iperide e Demostene, scoppiò l' insurrezione contro i successori di Alessandro guidati dal generale Antipatro. Gli Ateniesi si posero a capo di una coalizione di città greche contro i macedoni ed assediarono la fortezza di Lamia in Tessaglia, dove Antipatro si era rifugiato. Al termine del primo anno di guerra Iperide pronunciò l'orazione funebre sui soldati caduti in battaglia. L'anno successivo, con la definitiva sconfitta delle forze greche, tramontò la speranza della Grecia di poter riacquistare l'indipendenza. Iperide venne giustiziato. L'epitafio sui caduti del primo anno di guerra resta dunque come l'ultima voce libera della Grecia, in cui si respira ancora l'illusione della grandezza di Atene e della sua democrazia. Il volume che qui si presenta contiene l'edizione critica dell'opera, con traduzione a fronte, un ampio commento ed una approfondita introduzione, in cui si ripercorrono le tappe del ritrovamento e dello studio del testo e i problemi della trasmissione delle opere di Iperide e la sua fortuna nel Medioevo ed in epoca moderna; si traccia un quadro approfondito della situazione storica del tempo e si studia, attraverso anche vari confronti, il genere dell'epitafio all'interno della tradizione letteraria del mondo greco.
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Dettagli

2009
1 gennaio 2009
250 p., Rilegato
9788862270212

Conosci l'autore

Iperide

(Atene 390 ca - Cleone, Peloponneso, 322 a.C.) oratore greco. Discepolo di Isocrate ad Atene, esercitò inizialmente la professione di logografo, scrivendo orazioni giudiziarie su commissione. Famoso il caso dell’etera Frine, che I. fece assolvere, si dice, mettendone in mostra la bellezza davanti ai giudici. In politica fu alleato di Demostene. Dopo la vittoria di Filippo di Macedonia a Cheronea (338), I. organizzò la difesa di Atene, proponendo audacemente di concedere la cittadinanza agli stranieri e la libertà agli schiavi al fine di rafforzare l’esercito. In un celebre processo fu avversario di Demostene, ma si riconciliò con lui quando, morto Alessando Magno (323), Atene si sollevò contro i macedoni. Conclusasi disastrosamente la guerra, I. fu catturato e messo a morte fra atroci tormenti....

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